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Articolo n° 28 del 29 Marzo 2006 delle ore 12:18

Centrali in Valbormida: i carcaresi contrari

Carcare. Sulla questione delle centrali, i cittadini di Carcare sono interessati, informati e soprattutto contrari. E’ ciò che emerge dai risultati del questionario distribuito dall’Amministrazione Comunale attraverso l’ultimo numero del periodico “Notizie dal Comune di Carcare” nello scorso dicembre ed elaborati in questi giorni dall’assessore alla partecipazione Furio Mocco.
I questionari restituiti sono stati 79 e la distribuzione di risposte e opinioni all’interno del campione risulta interessante.
Il 70% dei questionari sono stati compilati da persone di età superiore ai 46 anni, perlopiù sposate con famiglie di 2-3 componenti, in maggioranza maschi (56%). Tra le professioni prevalgono i pensionati (41%) e gli impiegati (20%); percentuali più basse per liberi professionisti (10%), insegnanti (9%) e operai 8%. Il 34% di chi ha consegnato il questionario svolge attività lavorativa in Val Bormida, il 15% in provincia, il 3% in Liguria, il 5% altrove.
Circa il 95% ha ritenuto utile il questionario, soprattutto come momento di partecipazione (40%) e come strumento per sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle centrali (25%). Ancora il 95% ritiene utili assemblee pubbliche su questi argomenti.
In maggioranza i carcaresi che hanno risposto sanno che esistono diversi progetti per costruire centrali in Val Bormida (82%) e che il numero di addetti non sarà molto alto: il 51% pensa che sarà meno di 50, il 30% tra 50 e 80. L’86% del campione sa che la Val Bormida era stata dichiarata zona ad alto rischio ambientale, il 78,5% sa che la Liguria produce più energia di quanta ne consumi, quasi l’80% dichiara di conoscere l’impatto ambientale di una centrale a combustibili fossili.
Particolarmente interessanti le risposte alla domanda “Quanto pensi che il rilancio della valbormida sia legato alla produzione di energia elettrica”. Il 63% ha risposto “per nulla”, il 27% “poco”, il 4% “abbastanza” e il 5% “molto”. Pressoché omogenea la distribuzione delle risposte tra le seguenti opzioni date circa la motivazione di questa valutazione: non creano occupazione (18%), si arricchiscono pochi e molti ci perdono (12%), saldo negativo tra occupazione e ambiente (14%), impediscono altri insediamenti ad alto contenuto tecnologico (12%), saldo regionale energetico positivo quindi non servono (12%), non manca energia mancano i piani di intervento (10%), il rilancio non è legato a insediamenti di produzione di energia (10%).
Il 91% pensa che le bollette non possano diminuire costruendo nuove centrali. Oltre il 96% del campione ritiene che le politiche energetiche dovrebbero incentivare le tecnologie basate su energie alternative, mentre l’86% ritiene che il risparmio energetico possa essere una alternativa alla costruzione di centrali e l’86,6% pensa che l’innovazione tecnologica e la logistica siano per la Val Bormida valide alternative alle centrali.
Quasi il 94% condivide la posizione contraria riguardo la realizzazione di centrali espressa dalle amministrazioni comunali carcaresi in questi anni, con la motivazione prevalente dell’inquinamento (35%), mentre il 7% teme un impatto negativo sul valore degli immobili.
Nel punto in cui si poteva esprimere liberamente l’opinione sulle centrali, il 26% ha espresso il concetto che non servono per il rilancio dell’economia valbormidese, il 18% ha risposto che inquinano e ostacolano la reindustrializzazione della Val Bormida, il 10% sarebbe favorevole a centrali alimentate con fonti rinnovabili (eoliche, idroelettriche, solari). Le opinioni favorevoli alla costruzione di centrali sono così motivate: sostegno della riconversione industriale (1%), possono creare posti di lavoro (1%).
In generale quindi il 78% del campione è contrario alla costruzione di nuove centrali, il 3% è favorevole e il 15% non risponde.
“Voglio ringraziare tutti i cittadini che hanno aderito all’iniziativa e che hanno quindi risposto al questionario – commenta l’assessore Mocco – Quello che emerge è uno spaccato particolarmente interessante”.


» Felix Lammardo

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