Albenga. Finalmente riemerge la città romana negli scavi archeologici di piazza Delle Erbe. Sotto la navata principale della chiesa di San Teodoro è comparsa una porzione di un muraglione di 1 metro e 20 di larghezza (pari a 4 piedi romani) che dovrebbe appartenere ad un edificio pubblico. “Viste le dimensioni e la tipologia costruttiva si dovrebbe trattare di un edificio civile – spiega Bruno Massabò, sovrintendente all’archeologia – sul quale si è innestata successivamente la costruzione della chiesa di San Teodoro. Per avere informazioni certe sulla datazione dovremmo esaminare le fondamenta dell’edificio ma possiamo collocare la sua datazione in epoca tardo romanaâ€. Il sito archeologico di piazzetta delle Erbe, che da settimane ormai attira la curiosità di passanti e turisti ed è divenuto metà di lezione a cielo aperto per numerose scolaresche ingaune, continua a svelare pagine della storia della città che “vive†sotto i nostri piedi. La grande attenzione e curiosità che si è creata intorno agli scavi ha fatto sì che alcune visite guidate al sito siano state inserite nel programma della settimana della cultura che si svolgerà ad aprile. Sarà proprio il sovrintendente Bruno Massabò ad illustrare ai partecipanti le varie fasi dello scavo e ad illustrare le testimonianze riemerse.
C’è anche un piccolo “mistero†collegato alle attività di scavo. Nei giorni scorsi, infatti, è stato rinvenuto un misterioso ciottolo nero di notevoli dimensioni. La pietra perfettamente levigata, che qualcuno scherzosamente ha già ribattezzato “l’uovo di San Teodoro†per la sua forma ovale regolare, potrebbe essere un sasso di fiume utilizzato un tempo dalle navi mercantili come zavorra. Curiosa tuttavia la sua presenza nel sito archeologico, al momento il sasso è stato ricoverato insieme agli altri reperti nei magazzini della Sovrintendenza.
Sempre in ambito di scavi archeologici da segnalare la ripresa in questi giorni degli scavi di San Clemente, nell’alveo del fiume Centa. “Si tratta della ripresa di lavori rimasti interrotti nelle due navate della chiesa – spiega ancora Massabò – anche in funzione dell’importante convegno che si terrà ad Albenga imperniato sull’epoca di cristianizzazione della città , datazione sulla quale il sito di San Clemente darebbe informazioni di grandissima importanzaâ€.