Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 171 del 06 Aprile 2006 delle ore 08:01

Raddoppio ferrovia: Merlo ottimista

Albenga. Per l’assessore regionale Luigi Merlo in autunno si dovrebbe pervenire al progetto definitivo per lo spostamento a monte della ferrovia, in modo tale da inserirlo già nella prossima Finanziaria e completare il raddoppio ferroviario nel 2013. L’approvazione del Cipe potrebbe arrivare entro fine anno. Il Comune di Albenga presenterà fra breve a Rfi e Italferr il progetto sul nuovo tracciato, un progetto che vorrebbe tener conto delle questioni ambientali e delle esigenze di natura economica, con questi punti: avvicinamento dei binari all’autostrada e reimpiego dei materiali di scavo per fini agricoli.


» Redazione

3 commenti a “Raddoppio ferrovia: Merlo ottimista”
Stefano Sibilla ha detto..
il 6 Aprile 2006 alle 15:09

Per il raddoppio della ferrovia, suggerirei di considerare la possibilità di collegarla in futuro con un’eventuale bretella Bastia – Cisano – Zuccarello – Erli – Garessio, ossia considerando un tunnel ferroviario in alternativa a tunnel stradali, che riempirebbero la Piana d’Albenlga di camions.
Inoltre, la nuova stazione di Bastia potrebbe essere unita al centro d’Albenga da una metrotramvia che potrebbe servire il litorale utilizzando la vecchia sede ferroviaria, in modo da decongestionare l’Aurelia e far risparmiare il prezioso spazio litoraneo.
Proporrò questa “visione” di una Liguria un po’ modernizzata, più “europea” e magari più attrattiva per il turismo di qualità, in occasione dell’Expoferroviaria 2006 in programma il 17 maggio a Torino Lingotto. Un saluto, Ing. S.Sibilla

Simone Delmonte ha detto..
il 6 Aprile 2006 alle 19:38

Finchè i comuni non si accorderanno sul tracciato…la ferrovia non si farà mai!
si potrebbe mantenere il tracciato attuale fino a ceriale e poi andare a monte da borghetto a finale, ma questo comporterebbe il sacrificio di molte seconde case…per questo saranno sacrificati i terreni agricoli di albenga!

l’idea dell’ing. Sibilla sarebbe realtà da anni in altri paesi, non di certo nel nostro paese, anche perchè se pur avessimo una linea da albenga a garessio trenitalia non avrebbe treni adeguati da farvi circolare, oppure utilizzerebbe i treni guasti e sporchi in forza al trasporto regionale della liguria e del piemonte, ragion per cui chiunque penserebbe che per avere dei treni del genere meglio andare in auto a costo di devastare con quattro corsie la val neva, che piacerà tanto agli svedesi ma che non serve a chi deve andare al mare.

anche l’idea di utilizzare la linea storica per i mezzi pubblici non sarà mai presa sul serio; persino il progetto pista ciclabile, già in realizzazione nell’estremo ponente, viene osteggiata con forza nella nostra zona dove mancano anni al raddoppio
(pensare che una struttura del genere sarebbe una risorsa turistica unica al mondo e agevolerebbe anche per i residenti l’uso della bicicletta).

qui interessa solo togliere il tracciato storico di mezzo anche a costo di perdere in toto il servizio ferroviario; in fondo i pendolari possono andare a bastia e a toirano in auto mentre i turisti possono pagarsi il taxi; tantopiù che il treno porta turisti di scarsa qualità, a detta di molte personalità della nostra zona che evidentemente non sono andati mai a camogli santa margherita ligure a levanto o nelle cinque terre…

Stefano Sibilla ha detto..
il 26 Aprile 2006 alle 10:16

Condivido le perplessità del sig. Delmonte legate alla scarsa propensione al rinnovamento che palesemente caratterizza il Ponente Ligure, ma credo non ci si debba rassegnare:
– una bretella ferroviaria Albenga-Garessio non sarebbe una linea “facile” perchè
avrebbe pendenze simili alla Savona-Ceva, però ormai vi sono rotabili con
prestazioni sempre maggiori, trazione distribuita e ridondata, a costi sempre
più ragionevoli. Per Trenitalia farei l’esempio del Minuetto, ma non dimentichiamo
che altre compagnie potranno chiedere l’accesso alla rete, e di fatto le compagnie
straniere (sopratutto svizzere) stanno già facendo trasporto ferroviario in Italia,
quindi una certa liberalizzazione non può che migliorare il servizio;
– nel Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Savona si parla spesso
di valorizzazione dell’entroterra, quindi cercare soluzioni trasportistiche di qualità
e in linea con le direttive europee (riequilibrio gomma-ferro) mi pare la premessa
per “curare” davvero il territorio della Val Neva, Val Bormida,…
Ha ben ragione poi il sig. Delmonte quando avverte che le “personalità” del Ponente
non sono mai stati altrove, nemmeno in Corsica nè in Spagna, dove alla spiaggia si può andare col tram, o in treno+bici.
Ma forse per “alta qualità” si intende far scialacquare danaro per multe e parchimetri, pedaggi, carburante, …proprio come gli Italiani sono costretti a fare da oltre mezzo secolo; il problema credo sia che nessun politico osa indicare metodi per risparmiare
tempo, territorio e danaro, perchè teme di indicare uno scenario “deprimente”; si ottiene più consenso con uno scenario di “sviluppo”, ossia con l’aumento dei consumi
confermando la sostenibilità delle abitudini attuali, dando un quadro più rassicurante e vincente; ma quali saranno le conseguenze sulle generazioni future ? Sempre che interessi, beninteso.

CERCAarticoli