I Verdi, guidati dal consigliere regionale Carlo Vasconi, hanno esposto uno striscione di protesta contro il progetto del porticciolo turistico della Margonara. Il blitz ambientalista ha inteso puntare il dito contro la cementificazione ed in particolare contro l’edificazione del grattacielo prevista dal progetto.
MA è possibile che un sito architettonico spontaneo come quello esistente alla Margonara e Madonnetta (pagato peraltro molto caro all’ente porto per l’utilizzo del suolo demaniale) non possa essere valorizzato restituendo dignità al luogo ed alla cultura della aggregazione spontanea.
Mi spiego meglio: intorno alla Madonnetta vive un gruppo di famiglie che dal 1950 in poi hanno costruito delle baracche ad uso pesca, (nel corso degli anni le baracche sono state accatastate, allacciate alla rete fognaria, dotate di luce e acqua con il pagamento delle concessioni e tasse) ed i figli dei figli hanno continuato questa tradizione fino ai giorni nostri. Molti studiosi di architettura e sociologi hanno studiato il fenomeno dell’appropriazione spontanea del territorio nei siti di Albisola (MAdonnetta) Genova Voltri, Vado Ligure e pochi altri in Liguria.
Mi colpisce che si debbano scomodare altisonanti nomi dell’architettura perchè insegnino ai savonesi ed agli albisolesi la storia ed i bisogni della nostra gente.
Perchè non riqualificare questa zona promuovendo la costruzione di altre baracche permettendo alla città di avere uno spazio con bar, ristoranti, bed and breakfast.
E NON PARLIAMO DEL DEGRADO CHE CARATTERIZZEREBBE QUESTA ZONA
IL DEGRADO ATTUALE DELLA MADONNETTA E’ IL FRUTTO DELLA AVIDA MIOPIA DI POCHI CHE DAL LONTANO 1986 CONTINUA A RIPROPORRE OGNI ANNO CEMENTIFICAZIONE, USURPAZIONE DELLE FORME AGGREGATIVE SOCIALI SPONTANEE, LOTTIZZAZIONE DEL TERRITORIO AD USO PRIVATO RELEGANDO NEL LIMBO DEL SENZA TEMPO CHI AMA E VIVE UN TERRITORIO COME PROPRIO QUOTIDIANAMENTE.
In riferimento al progetto MARGONARA.
Finalmente qualcuno comincia a capire che il cemento fa solo danni!
articolo tratto dal corriere della sera dell’ 8.07.06
Montecarlo, stop ai grattacieli: isola artificiale come a Dubai La svolta di Alberto. Ribaltone nel governo: via la vecchia guardia STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
IL GRAFICO
Isola artificiale come a Dubai
È bastato un anno al principe Alberto per ridisegnare la Rocca, Monaco e il suo mito. Via la vecchia guardia, avanti nuovi ministri e consiglieri. Svolta negli uomini e svolta, anche, sul territorio. Montecarlo si prepara ad una «rivoluzione gentile», com’è nello stile del suo regnante.
C’è da ampliare Monaco, Alberto questo lo sa bene. L’aveva già fatto Ranieri, il bâtisseur, principe costruttore. Ma Alberto guida un’auto elettrica (alterna una Toyota Prius a una Lexus) e ha un debole per l’ambiente: dunque niente più grattacieli e forse niente più terrapieni per far lievitare Monaco. Se n’era ipotizzato uno nella zona del Larvotto, ma avrebbe danneggiato la riserva sottomarina. E il principe ha detto no. Per salvare la riserva si opterà , probabilmente, per una p i a t t a f o r m a off-shore ancorata alla costa. Simile a un’isola galleggiante ospiterà case, uffici e spazi verdi per 12 ettari e renderà Montecarlo simile a Dubai, da cui ha «copiato» l’idea dell’isola artificiale. Poco distante sorgerà il nuovo yacht club: l’architetto del Millennium bridge a Londra, Sir Norman Foster, ha già pronto il progetto.
Anche la diga nel porto rispetterà il credo «verde» del principe: ospiterà i pannelli solari di un impianto fotovoltaico, e la nuova Fondazione Albert II per l’ambiente monitorerà il tutto. Il principe ha invitato a Monaco per metà luglio il presidente della regione Liguria, Claudio Burlando. Vorrebbe sottoporgli la creazione di un polo italo-monegasco della ricerca (simile alla Silicon Valley francese di Sophia Antipolis).
Adesso, mentre si avvicina il 12 luglio, primo anniversario dell’ascesa al trono quando annunciò il suo piano di governo con due parole «denaro e virtù», decolla dunque la nuova Monaco disegnata da Alberto. Una Monaco amministrata da facce nuove, uomini d’impresa prima che di politica come Jean-Luc Allavena (ex Lagardère media) scelto come nuovo direttore di Gabinetto dal principe, e donne che arrivano invece dalle stanze della politica (dall’ufficio parigino di Jacques Chirac e dal Libano del premier assassinato Rafic Hariri) ma hanno il fiuto dello spin doctor come la bionda Christiane Stahl. Il principe si prepara inoltre a cambiare tre pedine chiave dello scacchiere: tre ministri sui sei che guidano il Principato. Nel mirino: il ministero delle Finanze (paradiso fiscale o no, a Monaco la ricchezza conta parecchio) dove arriverà Gilles Tonelli; il ministero delle Infrastrutture (perché il territorio è lillipuziano e i problemi di spazio tanti) a capo del quale Alberto vorrebbe Robert Calcagno, il figlio di un ex ispettore di polizia di Monaco, che aveva già chiamato nel suo Gabinetto. E infine il ministero degli Esteri.
Per anni una Farnesina monegasca non c’è proprio stata, soltanto pochi mesi fa il principe aveva mandato avanti Rainier Imperti come delegato agli affari esterni. Adesso è pronto a riporre la sua fiducia in un nuovo ministro degli Esteri molto vicino all’Italia come l’ambasciatore Henri Fissore, che ora è a Roma.
Il primo ministro Jean-Paul Proust, il ministro degli Interni Paul Masseron e quello agli Affari sociali Denis Ravera erano già stati cambiati. Ea questo punto c’è da pensare che i sei nuovi cavalieri della tavola rotonda di Alberto resteranno alla Rocca parecchio. In fondo, lui lo aveva detto al Corriere: «È importante per me scegliere persone di mia fiducia e pensare che con loro io possa portare avanti con continuità i progetti che comincio ad avviare adesso».
Attivissimo sul fronte ecologista, deciso a voltar pagina negli affari di politica interna. E forse, anche un matrimonio in vista: la storia del figlio di Ranieri e Grace Kelly con la campionessa di nuoto Charlene Lynette Wittstock «sembra veleggiare serena », assicurano le voci che escono dal palazzo.
Enrica Roddolo
Sono sempre stato pessimista, ma questo grattacielo lo vedo un facile bersaglio per futuri attentati terroristici.
Non vorrei allarmare nessuno, ma con quello che sta accadendo in medio oriente, e, il ripetuto incitamento all’ odio nei riguardi di noi cristiani, non mi permette di essere ottimista.
Capisco tante cose. Mio nonno, mia mamma erano presenti alla Margonara .
si parla quindi del 1890 e qualcosa.
Ora non posso più tramandare questa passione, questa tradizione.
Spero almeno che la memoria del posto e quindi delle persone che sono cresciute li sia rispettata o meglio commemorata.
Ho un vuoto terribile.
Monica
Crescere alla Madonnetta è una esperienza fantastica. Il non escludere “il selvatico” dalla propria vita è fantastico. E’ fantastico vedere come l’uomo e la natura riescono a dialogare quando. però, sono posti l’uno accanto all’altro senza vincoli di natura economica, finanziaria o di privilegio.
La natura insegna il Rispetto Assoluto; insegna a conoscere la Paura e a contenerla, insegna a convivere con la solitudine, insegna molto di ciò che passa per Cristianesimo, Buddismo e così via..
La natura forma nell’uomo, che la vive compiutamente, una coscienza matura dell’esistenza. Più completa rispetto a quella dell’uomo che studia testi filosofici traendo piacere dalla sola concettualizzazione e non dalla messa in pratrica.
Purtroppo l’uomo che vive la natura in questo modo è il bambino. Il bambino l’uomo che non conosce i soldi e ciò che possono rappresentare.
Chiesero ad Einstain un parere sui soldo, egli rispose che l’uomo nan aveva più bisogno del soldo per evoluzionarsi, ma anzi, disse che questo era ciò che ancora legava l’uomo con ciò che di negativo esiste nell’essere animale.
Fantastico.. Ma era Einstein.. E=M*C^2… l’uomo parte di tutto….forse gl’artisti Albissolesi degl’anni ’50 ’60 ne sapevano più di noi di tutto questò..
Peccato, un vero peccato lasciarsi andare così.. e occhio alla depressione sembra infatti ambienti sempre più sterili e realtà virtuali con l’esclusione del “selvatico” sembrano essere mix perfetti per questa che sembra essere una malattia che colpisce a tutte le eta e sempre più persone..
Potrei scrivere per ore, ma non voglio annoiarvi; concludo dicendo:
Invece di sviluppo Ecosostenibile non bisognerebbe parlare di sviluppo Ecovalorizzante??
Ciao a tutti buoni e cattivi (perchè prima cè il giusto o sbagliato da sopportare..)
In tutto il mondo si parla di ambiente di ritorno alla natura, a Genova si pensava adirittura di demolire la Sopraelevata, muro tra citta e mare, La Torre Perotti è stata demolita, a Savona … a Savona esattamente l’opposto, eco mostri in Porto che nulla hanno a che fare con il tessuto urbano, adesso anche la distruzione delle poche ultime spiaggie Liguri , scogli e mare , in cambio di …. che cosa ? E basta con i ricatti del tipo Si ma in cambio ci saranno 10 20 posti di lavoro ( Part Time e in Nero per Extra comunitari assunti da ditte il cui Titolare magari si dichiara Xenofobo ) Ke skifo e ke skifo la politika kulturale che c’è a Savona