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Articolo n° 314 del 13 Aprile 2006 delle ore 22:00

Dopo 30 anni chiusa la vicenda Aster ad Alassio

Alassio. E’ giunta stamani per via telefonica dall’avv. Germano, che ha seguito la pratica trentennale, notizia della sentenza della Corte di Cassazione favorevole al Comune di Alassio nel contenzioso che vedeva la città del Muretto avversa all’Aster SpA. “Questa sentenza – commenta il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – rimedia finalmente al pasticcio creato dalla Giunta di Sinistra guidata dal Sindaco Grollero, e da Italia Nostra che, in caso di sconfitta legale da parte del Comune, sarebbe costata più di 1,5 Milioni di Euro tra indennità, interessi e spese legali, da reperire ex novo sul bilancio comunale tagliando opere pubbliche già previste”. Rapidamente il riassunto della vicenda: era il 10 ottobre del 1975 quando il Comune di Alassio rilasciava all’Aster SpA licenza edilizia per la realizzazione di un centro turistico ricreativo con discoteca, ristorante, piscina… sull’area che, all’ingresso di Alassio lato levante domina il Porticciolo Turistico, la Cappelletta e la Baia di Alassio. Il 3 febbraio del 1976, su esposto di Italia Nostra a firma Mario Fazio, accolto dalla Soprintendenza, per un ipotetico contrasto tra il progetto approvato dal Comune di Alassio e quello approvato dalla Soprintendenza stessa, veniva revocata la licenza.
Contro questo provvedimento fu immediato il riscorso dell’Aster al Tribunale Amministrativo della Liguria. Il ricorso fu respinto dal TAR ma accolto dal Consiglio di Stato il 19 settembre del 1992 che ha così annullato l’ordinanza di revoca della licenza.
La vicenda passò allora dai tribunali amministrativi a quelli civili. L’Aster infatti citava in giudizio il Comune di Alassio per un congruo risarcimento dei danni subiti a causa della revoca “illegittima”. Il Tribunale di Savona, in primo grado accoglieva l’istanza condannando il Comune di Alassio al pagamento di 2,5 miliardi di vecchie lire. Era l’11 luglio del 2000.
Il Comune ricorreva alla Corte di Appello che accoglieva l’istanza comunale con sentenza del dicembre del 2001. Stamani la comunicazione della sentenza della Corte di Cassazione che libera, dopo più di trent’anni di contenzioso non solo il Comune dal pagamento dei danni, ma lo libera permettendogli di portare avanti il progetto di realizzazione, in quell’area, di un nuovo albergo panoramico,  come previsto dal Piano Urbanistico Comunale. “Un albergo, una struttura innovativa, sul genere del Vista Palace di Montecarlo,  destinata a rilanciare il nostro turismo e la nostra città – aggiunge Melgrati – Un albergo che era stato cancellato dal PUC  in sede di istruttoria dalla Giunta Regionale di centro sinistra a guida Mori, successivamente approvato da quella di Centro Destra presieduta da Sandro Biasotti e che oggi sinceramente spero di poter portare avanti in tempi rapidi. Quell’area, così caratteristica e significativa per l’accesso di levante della nostra città ha già atteso troppo, in uno stato di semi-abbandono”.


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