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Articolo n° 786 del 12 Maggio 2006 delle ore 15:38

Economia savonese: il sistema imprenditoriale tiene

Savona. In occasione della quarta giornata dell’economia, organizzata da Unioncamere in contemporanea in tutti gli enti camerali italiani, la Camera di Commercio di Savona ha diffuso i dati sull’andamento dell’economia savonese nel 2005. Un anno delicato in relazione allo scenario macroeconomico, anche se il sistema imprenditoriale in provincia sostanzialmente tiene: cresce il numero delle imprese e l’incremento è dovuto soprattutto all’iniziativa femminile ed extracomunitaria. Le imprese sono 31.822. Il tasso di crescita è dello 0,4 per cento. Il settore trainante è quello delle costruzioni, che registra un +5,6 per cento in relazione a nuove edificazioni, attività di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione del patrimonio edilizio. Per quanto riguarda gli altri settori, emerge l’aumento del +2,7 per cento per attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca. In particolare la Camera di Commercio di Savona presta attenzione alle dinamiche del mercato immobiliare con l’adesione all’associazione Assimil. Contenuta la crescita per alberghi e ristoranti (+0,8 per cento) e per i servizi personali (+0,5 per cento). Restano in difficoltà settori produttivi quali agricoltura, commercio, area manifatturiera. Questi i dati del rapporto “Savona 2006” illustrato stamani dal presidente della Camera di Commercio Giancarlo Grasso. Nel corso della conferenza stampa è stata presentata l’indagine dell’ente camerale sugli esercizi ricettivi e l’attività turistica della provincia di Savona. Su 716 alberghi si sono registrati 185.669 arrivi, l’8,2 per cento in meno rispetto all’anno precedente. L’80 per cento degli arrivi riguarda il Piemonte e la Lombardia, con una presenza media di 5 giorni. Quanto al mercato europeo, la componente principale, i tedeschi, presenta un decremento rilevante: -18,1 per cento. Calo anche per i flussi svizzeri: -4,9 per cento. Positivo invece l’andamento dei dati sui turisti provenienti dagli Stati Uniti: +1,6% di arrivi. Drastiche le diminuzioni per quanto riguarda gli austriaci e gli svedesi. “Questi dati se messi assieme devono fornire da supporto per quegli investimenti che gli enti pubblici andranno a fare per rilanciare la nostra economia turistica”, ha dichiarato Massimo Parodi, rappresentante in giunta camerale del settore turismo.

Per un prospetto più completo: CLICCARE QUI.


» Federico De Rossi

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