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Articolo n° 1139 del 01 Giugno 2006 delle ore 07:28

Lavoro in provincia di Savona: 78% di contratti atipici

Provincia. Nel Savonese prevalgono i contratti di lavoro flessibile. E’ quanto emerge dal rapporto “Il mercato del lavoro in provincia di Savona” elaborato dall’Osservatorio della Provincia, che da cinque anni tiene sotto controllo i dati delle dinamiche occupazionali. L’anno scorso su 100 contratti di lavoro avviati, 67 sono stati flessibili (tempo determinato, part-time e apprendistato), 11 atipici alle dipendenze (contratti di somministrazione, di inserimento, di intermittenza e ripartito) e solo 22 tipici (a tempo indeterminato pieno): su 100 contratti ben 78, quindi, appartenevano all’area del lavoro non tipica. Passando in particolare ai numeri, i contratti di lavoro a tempo indeterminato e pieno sono stati 10.554 (-2,41% rispetto al 2004) di cui 3.618 sono cessati nel corso dell’anno. La domanda di lavoro ha interessato in particolare le costruzioni, la fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo, la produzione di fibre sintetiche ed il commercio al dettaglio. I contratti di lavoro flessibile sono stati 30.887, superando di circa un punto percentuale il livello del 2004: riguardano principalmente alberghi, ristoranti ed il comparto della fabbricazione di prodotti in metallo. Il 38% di questi contratti è risultato ancora in essere alla fine dell’anno. Il numero dei contratti di lavoro atipici avviati nell’anno che provengono dall’industria è 5.353. Una situazione che si può definire di stagnazione, in quanto la diffusione del lavoro atipico si traduce in una decurtazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato: in pratica, a parità di avviamenti al lavoro, avviene una traslazione dall’area del lavoro tipico a quella flessibile ed atipica.


» F. Lammardo

3 commenti a “Lavoro in provincia di Savona: 78% di contratti atipici”
Andrea ha detto..
il 8 Novembre 2006 alle 23:10

Viva il precariato…mah, non c’è limite al peggio…e poi c’è gente che si riempe la bocca con la parola flessibilità…caso strano son sempre quelli che vivono da nababbi e non hanno mai provato questa famigerata flessibilità..
disgusto e rabbia.

Alan ha detto..
il 10 Novembre 2006 alle 09:30

forse” flessibilità” non piace ma è certamente un alternativa migliore del “nero” ed ancora meglio della “disoccupazione” … nella REALTA’ gli atipici sono utili e necessari .. certo nei sogni di Utopia il Lavoro fisso ad eternum è più bello .. MA NON C’E’ PIU’.. per cui ben venga la flessibilità

Andrea ha detto..
il 10 Novembre 2006 alle 10:09

Beh ovvio che sia meglio lavorare che stare a casa…ma questo non toglie che la gente ha il diritto sacrosanto di costruirsi un futuro: avere una famiglia ed eventualmente dei figli. Il lavoro “flessibile” (precario) non da garanzie. Se volessi accendere un mutuo per l’acquisto di una casa, la banca mi riderebbe in faccia…
quindi o si valorizza questa “flessibilità” (ergo la si paga di +) e si fa in modo che il lavoratore non resti mai a casa ad aspettare oppure prima o poi la gente perderà la pazienza.

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