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Articolo n° 1408 del 14 Giugno 2006 delle ore 16:51

Brasile e Etiopia: la Chiesa savonese nel terzo mondo

Savona. La Chiesa particolare della Diocesi di Savona-Noli è da sempre attenta alle realtà sofferenti, sia di casa nostra che del terzo mondo. In questi ultimi due mesi ben due progetti vengono portati avanti da appartenenti a gruppi religiosi locali, ed entrambi sono progetti edilizi impegnativi che non potranno far altro che migliorare le condizioni di vita di affamate popolazioni di Brasile ed Etiopia. Nella metropoli brasiliana di Belo Horizonte le Figlie di N.S. della Neve, grazie ad una cospicua donazione, circa diecimila euro, consegnata loro dagli appartenenti alle confraternite di Savona centro che hanno sfilato in occasione della secolare processione del Venerdì Santo, potranno edificare un’officina pedagogica, un centro polivalente per adolescenti ed una chiesa nella famigerata favela di Jandira di San Paolo. Saranno tre suore savonesi, Suor Luisa Delgrossi, suor Isidora Moltoni e Suor Michelina Repetto, a recarsi nel prossimo luglio oltreoceano e porre le basi per l’attuazione di un progetto cotanto ambizioso. “La favela dove operiamo è un girone infernale, la polizia rinuncia persino ad entrarci, i bambini e le bambine crescono per strada e ben presto, per sopravvivere, entrano nell’illegalità prostituendo i loro teneri corpi oppure rubando e rapinando i ricchi turisti occidentali e qualche volta purtroppo anche ammazzando. Se invece potessero crescere in un ambiente sicuro e protetto, che inculcasse loro pure il gusto per l’educazione, sarebbero diversi perché, bisogna ricordarlo, il giovane devia dalla giusta via solo quando si sente abbandonato e non amato” dicono le religiose.
Per strappare il maggior numero di giovani vite dalla strada dunque le Figlie di N.S. della Neve edificheranno non solo una scuola per l’infanzia, rivolta ai più piccini, ma anche un laboratorio artigianale dove i ragazzi, dopo aver abbandonato la scuola, possano imparare un mestiere. Accanto al centro pedagogico sorgerà un oratorio ricreativo ed una chiesa. Sicuramente l’idea, attuata dai priori delle varie confraternite protagoniste della processione del Venerdì Santo, di devolvere a scopi benefici la colletta che tradizionalmente avviene tra i portatori delle casse ed i comandanti, usanza risalente agli anni ’80, ha modernizzato il secolare mondo di queste istituzioni laiche, testimoni di un popolare sentire religioso, che in epoca di globalizzazione si sono aperte alle esigenze del pianeta. Non solo però le Figlie di N.S. della Neve sono le protagoniste di questo nuovo vento di missionarietà: pure le parrocchie di Zinola, Vado Ligure e Lavagnola hanno unificato i propri sforzi per dotare il povero villaggio etiope di Agani, posto nel bel mezzo degli acrocori del Corno d’Africa, di un edificio di culto. La precedente chiesetta del paese, come spiega Don Giancarlo Frumento, parroco a Zinola, era infatti stata edificata con materiale precario e le inondazioni che hanno flagellato, l’anno passato, il paese africano l’avevano semidistrutta. Le tre parrocchie hanno raccolto finora circa il quarantacinque per cento della somma necessaria che ammonta a ventimila euro. I tre parroci, quindi, chiamano a raccolta i savonesi, affinché vogliano coprire la rimanenza,  cioè circa undicimila euro, ma scommettono di riuscire a finanziare per intero il progetto entro la fine dell’anno.

Sergio Bagnoli

» Redazione

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