Noli. E’ arrivata la rai a Savona , con l’odierna puntata di LINEA BLU; ma, come al solito, Donatella Bianchi, Giorgio Calabrese e gli altri presentatori ed esperti, dopo la brutta figura delle scorse settimane (un prestigioso istituto universitario inglese ha smentito le proprietà antiinfarto degli acidi omega3, contenuti nei pesci e loro cavallo di battaglia a sostegno del consumo di pesce) si sono dilungati non sui problemi effettivi del mare ma solo su quelli dei pescatori.
Totale silenzio quindi sugli inascoltati appelli dei massimi organismi scientifici internazionali (FAO, WORLDWATCH INSTITUTE e COMMISSIONE TECNICA UE), secondo cui il pescato continua a diminuire, con animali catturati sempre più giovani e la riduzione del 75% degli stock di pesca delle 550 specie pescate, sullo “spreco†di 3 animali ogni 10, non utilizzati commercialmente e ributtati in mare ormai morti (by-catch), sulle reti da pesca, perdute o abbandonate, che continuano a uccidere per anni, sul nostro Ministero delle Politiche Agricole, infine, che continua ad autorizzare e prorogare ogni anno la pesca del novellame, animaletti di pochi grammi, che non diverranno mai adulti di centinaia di grammi e non parteciperanno alla catena biologica marina.
Solidale con le marinerie locali, neppure una critica dalla trasmissione alla microscopicità delle aree marine dichiarate recentemente protette attorno all’isolotto di Bergeggi.
Sollecitando a MIPAF, REGIONE ed Enti locali un atto di maggiore coraggio, l’Ente Nazionale Protezione Animali di Savona chiede il divieto di ogni forma di pesca anche nelle zone B e C. E ricorda il grande potenziale turistico subacqueo che la Liguria possiede, con fondali costieri che non avrebbero, se tutelati, nulla da invidiare rispetto a quelli ben più famosi delle barriere coralline australiane o del mar Rosso. Ma per poter sfruttare in modo davvero “ecocompatibile†questa ricchezza naturale, occorre creare zone discretamente estese di divieto di pesca (oltre a tenere sotto controllo gli scarichi industriali e civili) dichiarando finalmente la pace con le creature costiere marine. Se infatti la fauna marina non venisse perseguitata e massacrata, comincerebbe a lasciarsi avvicinare, divenendo un autentico ed affascinante spettacolo, come già accade in molti paesi “esoticiâ€, dove è vietato ogni tipo di prelievo ed i turisti pagano valuta pregiata per poter osservare pacificamente la vita subacquea (su barche con fondo di vetro, su mezzi semisommergibili o armati solo di maschera e boccaglio). E le popolazioni locali hanno rapidamente scoperto che un branzino vivo rende molto di più che pescato per “sport†o fritto in padella.