Cairo Montenotte. Dallo studio comparativo presentato dalla Ferrania Techonologies emerge un’indicazione precisa: meglio il carbone del metano. Nonostante la spesa per la realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo convenzionale con caldaia a polverino di carbone sia una soluzione più onerosa rispetto ad una centrale a ciclo combinato a gas naturale, il combustibile fossile costa meno. E sarebbero minori anche i costi operativi. La strada tracciata sarebbe quindi quella del carbone. Ma sul fronte dei lavoratori cresce l’incertezza. Nell’incontro avvenuto ieri presso la sede dell’Unione Industriali di Savona, alla presenza dei rappresentanti sindacali, la proprietà dell’industria valbormidese ha chiesto la cassa integrazione ordinaria per 200 persone a rotazione per la durata di 8 settimane, a causa della crisi del photocolor. Una proposta che i sindacati hanno giudicato inaccettabile; ora si aspetta la presentazione del piano industriale.