Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 1573 del 23 Giugno 2006 delle ore 07:36

Lite tra giovani: una coltellata per legittima difesa

Savona. L’istinto di difesa all’origine del tentato omicidio che ha portato all’arresto di un diciannovenne in località Santuario, a Savona. Igor F., 26 anni, residente in via Formica, e Claudio H., 19 anni, che vive in piazza Santuario con i genitori, si conoscevano. I due avevano avuto un aspro diverbio la sera precedente, per motivi banali; al centro della discussione i dissapori tra le rispettive famiglie e una pallonata accidentale contro l’auto dei genitori di Claudio, vissuta come uno sgarro. Sta di fatto che i due giovani erano quasi venuti alle mani e la faccenda ha avuto epilogo la sera successiva, quando intorno alle 19,30 Igor ha bussato all’abitazione di Claudio. Visto che nessuno apriva, il ventiseienne è andato in escandescenza, ha sfondato la porta ed è entrato estraendo un coltello a serramanico con una lama da sette centimetri, gridando “ti taglio la gola” al cospetto del rivale. Claudio, spaventato, si è prontamente procurato un coltello da cucina ed un martello per tenere a bada l’aggressore, quindi in preda al panico ha inferto una coltellata al torace di Igor, che per fortuna è stato raggiunto solo di striscio. Si è sfiorata la tragedia. Una telefonata ha avvisato il 113: “Venite, si sono accoltellati”. Gli agenti e i soccorsi hanno trovato Igor sanguinante su una panchina nella piazza della basilica: trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo, i medici lo hanno giudicato guaribile in dodici giorni. Il giovane, che da aggressore si è trasformato in aggredito, è stato denunciato per violazione di domicilio, danneggiamento aggravato (aveva anche preso di mira l’auto del suo rivale, una Fiat Punto) e porto illegale di coltello. La madre di Claudio, T.B., 75 anni, è stata denunciata per favoreggiamento perché dopo la colluttazione ha sottratto l’arma, l’ha ripulita dal sangue ed ha cercato di occultarla. Il diciannovenne invece è stato arrestato dagli agenti della squadra volante della Questura e trasferito nel carcere di Sant’Agostino. Interrogato dal magistrato, è stato poi scarcerato in quanto incensurato. Per lui infatti è applicabile la legge Castelli, entrata recentemente in vigore, che esclude la punibilità di chi difenda la propria o altrui incolumità nel caso di violazione di domicilio.


» F. Lammardo

I commenti sono disabilitati.

CERCAarticoli