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Articolo n° 1829 del 06 Luglio 2006 delle ore 06:44

Caldo e anziani, l’Asl in prima linea

Ponente. La progressiva tropicalizzazione del clima nei paesi prima temperati come l’Italia, provoca lunghe ed intense ondate di calore con conseguenze anche serie sulla salute degli anziani. I disturbi da calore possono essere di diversa gravità: da banali e frequenti irritazioni cutanee, dovute all’eccesso di sudorazione; ai crampi da calore, caratterizzati da spasmo doloroso dei muscoli per lo più delle gambe, legati a perdite eccessive di sali minerali con il sudore; al collasso da calore, caratterizzato da una improvvisa caduta della pressione arteriosa che può essere accompagnata da vertigini e disturbi della vista, fino alla temporanea perdita di conoscenza (svenimento).
Il colpo di calore è però l’evento più pericoloso per la vita stessa. E’ provocato dall’impossibilità per l’organismo di disperdere il calore in eccesso: la temperatura interna del corpo sale fino a 39-41 C°, mentre la sudorazione si esaurisce fino ad arrestarsi completamente, la pelle appare rossa, secca e calda e compaiono mal di testa, confusione mentale e fatica a respirare. Nei casi più gravi si arriva ad insufficienza renale, battito cardiaco irregolare e debole, danni cerebrali e coma. Il primo intervento di soccorso consiste nello spostare il soggetto all’ombra o in locale fresco e ventilato, svestirlo e cercare di raffreddare la temperatura del corpo con ghiaccio e spugnature di acqua fredda. Fondamentale, per salvare la vita del malato, è il pronto intervento medico che controllerà pressione arteriosa, frequenza cardiaca, volume sanguigno e funzionalità renale e cerebrale.
Le Asl, le Regioni ed il Ministero della Salute puntano perciò alla prevenzione delle complicanze cardiache, broncopolmonari e del colpo di calore negli anziani maggiormente a rischio: individui soli o socialmente isolati, in condizioni abitative fatiscenti o in appartamenti posti ai piani alti delle case, con malattie croniche (diabete, pressione alta, malattie cardiache, polmonari, renali neurologiche, ecc.) o che assumono tanti farmaci.
Per l’estate 2006, l’Unità Operativa Assistenza agli Anziani dell’Asl2 Savonese, diretta dal dottor Maurizio Modenesi, in integrazione con i MMG, i Distretti Sociali, supportati dalla Regione Liguria con un progetto ad hoc, ha definito un piano operativo per la prevenzione degli effetti del caldo così articolato:
1. Determinazione della metodologia per l’identificazione della popolazione residente ad alto rischio su cui indirizzare prioritariamente gli interventi di prevenzione.
2. Identificazione da parte dei Medici di Medicina Generale degli ultrasettantacinquenni appartenenti alla fascia di maggior rischio.
3. Monitoraggio telefonico e potenziamento di azioni di prossimità, verifica e servizi tutelari domiciliari in collaborazione con i servizi sociali comunali.
4. Possibilità di inserimento in emergenza in strutture di residenzialità collettiva per anziani o in strutture semiresidenziali (Centro diurno)
5. Monitoraggio della mortalità tra gli anziani residenti nella nostra provincia durante il periodo 1 giugno – 30 settembre 2006, con l’aiuto degli uffici dell’Anagrafe dei vari Comuni.
6. Sopralluoghi in tutte le residenze per anziani con verifica delle condizioni climatiche e ambientali della struttura e dietetico – nutrizionali degli ospiti e sensibilizzazione del personale operante all’interno delle succitate strutture circa le conseguenze legate al caldo sulla popolazione anziana, affinché mettano in atto tutte le possibili misure preventive.
7. Pubblicazione di un pieghevole, indirizzato alla popolazione interessata comprendente un importante vademecum con consigli di ordine generale e dietetici atti a ridurre le conseguenze delle alte temperature ambientali sulla salute dei nostri anziani.


» F. Lammardo

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