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Articolo n° 1836 del 06 Luglio 2006 delle ore 11:39

Finale Ligure: XIX Palio delle Compàgne

Finale Ligure. La Festa del Marchesato è il contenitore che racchiude e identifica tutti gli spettacoli organizzati dal Centro Storico del Finale. La manifestazione, che si protrarrà sino a settembre, vanta una notorietà che va ben oltre i confini regionali e nazionali. Le manifestazioni della Festa del Marchesato sono patrocinate: dalla Regione Liguria, dalla Provincia di Savona, dal Comune di Finale Ligure, dalla Comunità Montana Pollupice, dall’APT Riviera delle Palme, dalla Federazione Italiana Giochi Storici, dalla Confèderation Europèènne des Fetes e Manifestations Historiques, dall’Associazione Albergatori Finale Ligure Varigotti, dall’Agenzia In Liguria e dalla Consulta Ligure per la Difesa delle Arti e Tradizioni.
Sabato 8 luglio: ad aprire la grande “Festa del Marchesato” sarà il “XIX Palio delle Compàgne”. Il campo dello Stadio Comunale Felice Borel di Finale Ligure diverrà un accampamento medievale, il teatro della Guerra del Finale, il Campo del Palio; la maestosa scenografia ospiterà tutti gli spettacoli. Oltre alla presenza di centinaia tra figuranti, atleti e attori del Centro Storico del Finale, quest’anno nel campo del Palio si esibiranno gli Sbandieratori dei Sestrieri di Ventimiglia. Dopo il Corteggio Storico per le vie cittadine, il Campo del Palio sarà la splendida cornice nella quale si disputerà l’avvincente Palio delle Compàgne: gara tra gli Arcieri della Torre del Diamante campioni di ogni Rione. L’ormai consolidata giostra di tiro con l’arco antico, porterà all’assegnazione del Palio alla Compàgna vincitrice che lo custodirà fino all’edizione successiva. Per avere l’onore di disputare il Palio, gli Arcieri della Torre dei Diamanti devono sottoporsi ad una durissima e implacabile selezione. Per meglio definire i migliori arcieri, la cernita sarà effettuata tramite una serie di otto gare durante tutto l’arco dell’anno. Al termine delle otto gare questi gli otto arcieri che difenderanno i loro colori: Rione MARINA (bianco-nero), detentore del XVIII trofeo, Enrico Grillo e Roberto Mastrapasqua; Rione BORGO (giallo-rosso) Claudio Borro e Stefano Rossi; Rione PIA (bianco-azzurro) Claudio Corazza e Alessandro Badano e Rione Varigotti (rosso-blu) Alberto Borro e Claudio Peretti. La grande sfida degli Arcieri sarà in apertura dello spettacolo del Palio, sabato 8 luglio presso lo Stadio Comunale Borel di Finale Ligure alle ore 21.30. La guerra del Finale La spettacolo continuerà con la messa in scena, in cinque quadri teatrali, delle gloriose vicende di Giovanni del Carretto, illuminato Marchese del Finale, coraggioso condottiero e abile diplomatico. Si rivivranno, assieme agli uomini d’armi, nobili, dame, giocolieri e ai popolani finalesi del XV secolo, le vicende narrate dal cronista storico Gian Mario Filelfo ne “La Guerra del Finale” (guerra tra Genova e Finale (1447 – 1452) edita dall’Ass.ne “Centro Storico del Finale”). Centinaia di figuranti-attori, luci cinematografiche, musiche e colori, creeranno una suggestiva atmosfera accompagnata dalla magica voce narrante dell’attore Sandro Palmieri.
Cenni Storici: la rievocazione che presentiamo vuole ricordare le feste indette nel lontano 1452, nel giorno di Santa Caterina, dal Marchese Giovanni per celebrare la ricostruzione delle case e delle mura del Borgo. Siamo alla metà del XV secolo. Il Marchesato era una spina piantata nel cuore della Repubblica Genovese, ne divideva il territorio, interrompendone le comunicazioni terrestri ed insidiandone il monopolio commerciale sulla costa ligure. La Repubblica, mediante le convenzioni del 1292, del 1340 e del 1385, aveva cercato di costringere i Del Carretto a riconoscere il dominio della Superba (così era nominata la Repubblica di Genova) su Finale, ma i Marchesi, forti della investiture avute nel passato, si riconoscevano indipendenti e sudditi esclusivamente dell’Impero. Nel 1447 era Signore del Finale il Marchese Galeotto Del Carretto, che già nel 1421 e nel 1436 aveva combattuto contro la Repubblica, mentre Genova nelle mani della Famiglia Fregoso. Il 4 dicembre 1447 i genovesi dichiarano di nuovo guerra a Galeotto adducendo come motivo l’ospitalità concessa dal Marchese alla famiglia degli Adorno (precedentemente Dogi di Genova), all’epoca caduti in disgrazia e esiliati. La guerra dopo due anni volse a favore dei genovesi, che presero Castel Govone col tradimento (8 febbraio 1449) e successivamente, il Borgo, mentre Galeotto cercava aiuti in Francia, dove trovava la morte al servizio di Re Carlo VII. Il di lui fratello, Giovanni, ottimo condottiero, riuscì in un solo giorno (20 dicembre 1450) a riconquistare il Finale ai genovesi e, da freddo calcolatore ed abile diplomatico quale era, riuscì (Genova era economicamente in difficoltà per il costo dell’esercito) a concludere la pace il 7 agosto 1451, ratificata a Finale il 12 agosto dello stesso anno. La volontà del Marchese e del popolo completavano intanto, in brevissimo tempo, la ricostruzione del Borgo raso al suolo dai genovesi. Nel 1448 il Marchese Giovanni decise di muovere guerra contro Genova (approfittando delle crisi interne della Repubblica) per riconquistare le terre del marchesato ancora in mano genovese. Riconquistando in breve tutta la riviera di ponente, fino alla valle di Stellanello e Pieve di Teco, esclusa la fascia litoranea, fece sì che questa guerra si concludesse con notevoli vantaggi per il marchesato. Complessivamente dal 1447 al 1459 si combatterono ben tre guerre tra la Repubblica ed il Marchesato e, mentre Genova cadeva sotto la dominazione straniera, il Marchesato ne usciva più potente di prima, garantendosi un secolo di benessere e prosperità. Il Marchese Giovanni I Del Carretto morì all’inizio del 1471, lasciando la giovane moglie Biscontina Adorno reggente per i suoi figli, tutti ancora minorenni.


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