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Articolo n° 1927 del 12 Luglio 2006 delle ore 08:38

Avvocati e magistrati, braccio di ferro sullo sciopero

Savona. La Procura di Savona ha ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio nei confronti di due giovani avvocatesse che hanno deciso di non partecipare alle udienze, aderendo allo sciopero contro il decreto Bersani. Un provvedimento, quello del pm Landolfi, che non è per nulla piaciuto agli avvocati savonesi, solidali con le colleghe. Tanto che ieri a Palazzo di Giustizia i legali si sono completamente astenuti dall’attività del foro ed il consiglio dell’Ordine degli avvocati ha deciso di presentare un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura per vagliare la legittimità degli atti e delle iniziative assunte dai magistrati savonesi. Da una parte il sostituto procuratore Landolfi sostiene che il comportamento delle due avvocatesse sarebbe stato illegittimo, mancando il preavviso di dieci giorni, ed ha segnalato i fatti alla Commissione nazionale di garanzia sugli scioperi. Dall’altra parte il presidente della Camera penale Roberto Suffia e il presidente dell’Ordine degli avvocati Carlo Coniglio fanno quadrato intorno alle due protagoniste dell’astensione e spronano gli altri colleghi: “Preso atto, con rammarico, che in sede locale sono state adottate iniziative da parte di alcuni magistrati volte a condizionare la libertà di astensione degli avvocati, confermiamo e ribadiamo la piena legittimità dell’astensione nazionale così come proclamata; invitiamo gli iscritti ad esercitare in piena libertà il diritto di astensione”.


» F. Lammardo

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