Alassio. “Dammi tutti i soldi che hai ed il cellulare, non urlare altrimenti ti ammazzo, e non fare denuncia se no ti vengo a cercare fino a casa tua e ti taglio la gola”. Sono le parole che, accompagnate da un coltello, due giovani hanno detto a S.A., quindicenne andorese, che aspettava sull’Aurelia l’autobus che lo avrebbe riportato a casa. E’ successo in prossimità di piazza Sant’Ambrogio ad Alassio, ieri sera intorno alle 21,30, in un orario cioè di massima presenza di persone. L’adolescente, così minacciato, è stato colto dal terrore ed ha consegnato il cellulare e 15 euro; poi si è precipitato in caserma a denunciare l’accaduto fornendo una serie di particolari sui due rapinatori. I carabinieri hanno avviato immediamente le ricerche dei balordi, informando tutte le auto presenti sul territorio e dislocando nei punti principali del centro cittadino alcuni militari in abiti civili con il compito di osservare le persone maggiormente sospette per il comportamento o l’abbigliamento. Nei pressi della stazione ferroviaria un carabiniere ha notato due giovani in compagnia di una ragazza, uno dei quali aveva una caratteristica fisica perfettamente corrispondente a quella fornita dal denunciante: le orecchie a sventola. In generale, corrispondevano sia l’abbigliamento sia le caratteristiche somatiche. Il militare dapprima li ha pedinati con discrezione sino ad un locale pubblico del centro di Alassio poi ha richiesto l’intervento dei militari in divisa che hanno prelevato i giovani e la ragazza e li hanno portati in caserma. A questo punto, verificato che vi erano i riscontri corrispondenti a quelli forniti in denuncia nonché l’identificazione piena della vittima, si sono strette le manette ai polsi dei due soggetti mentre la ragazza che era con loro custodiva in un borsello un coltello a serramanico, sequestrato, riconosciuto dalla vittima come quello utilizzato per minacciarlo. Del cellulare nessuna traccia, probabilmente se ne erano disfatti all’arrivo degli uomini dell’Arma o lo avevano già venduto a qualcuno. Gli arrestati, entrambi pregiudicati nonostante la giovane età , sono Fabio Lomonaco, 19 anni, torinese, e G.E., 16 anni, albanese regolare residente a Torino. Sono stati rinchiusi rispettivamente presso la casa circondariale di Savona ed il centro di prima accoglienza di Genova a disposizione dei rispettivi magistrati competenti. Dice il tenente Lugibello: “Ieri sera è stato sperimentato un nuovo modello investigativo, tra l’altro utilizzato in tutto il ponente ligure: cioè collocare alcuni militari in abiti civili nei punti strategici della città del muretto. Infatti a seguito di un’altro episodio simile verificatosi nel fine settimana scorsa, abbiamo ritenuto più utile presidiare i posti di aggregazione ove si riuniscono questi malviventi provenienti nella maggior parte dei casi da grosse città del Piemonte e della Lombardia. Il risultato è stato l’arresto dei due rapinatori e l’ulteriore conferma che vi sarà tolleranza zero per i delinquenti”.