Magliolo. Venerdì pomeriggio una pattuglia della Polizia provinciale, che da giorni controllava le mosse di un bracconiere, lo ha colto con le mani nel sacco mentre stava posizionando il congegno di scatto di una gabbia di cattura per cinghiali. Il fatto è avvenuto nel Comune di Magliolo. N.L., di circa 60 anni, residente a Finale Ligure, aveva costruito e installato nei sui terreni in prossimità di una casa rurale abitata nei fine settimana una gabbia in ferro di notevole dimensione per la cattura dei cinghiali. La zona è boschiva e non agricola e il terreno circostante la casa è coltivato ad ulivi con qualche albero da frutto a pochi metri da una zona di ripopolamento e cattura. Gli agenti non hanno colto, nell’insieme ambientale, il gesto di difesa delle culture. La trappola (dalle tracce di sangue rinvenute sul terreno) era servita per catturare in precedenza altri cinghiali. La tecnica era quella di rifornire la gabbia di generi alimentari e lasciare che i cinghiali se ne alimentassero per tutta la settimana, senza azionare il sistema di scatto della porta, dopodiché per il sabato e domenica veniva messo in atto il dispositivo di scatto, catturando gli animali e avendo così tutto il tempo di lavorare le carni delle prede. N.L. è stato denunciato alla Procura della Repubblica per bracconaggio e rischia l’arresto da tre mesi ad un anno e ammende di importi variabili da 500 a 2500 euro.
