Albenga. Il porto sarà realizzato al fondo di viale Italia, davanti alla sede del seminario vescovile. La nuova collocazione scaturisce dallo studio del fronte mare ingauno commissionato dal Comune all’università di Padova, che ha scartato le due precedenti ipotesi. “L’area di Vadino presenta caratteristiche ambientali e sottomarine uniche e da preservare, senza dimenticare la vicinanza all’isola Gallinara, un Sito di Importanza Comunitaria, mentre la zona a levante ha importanti insediamenti agricoliâ€, ha spiegato il vicesindaco Franco Vazio durante la conferenza congiunta col primo cittadino Antonello Tabbò, il presidente della Regione Claudio Burlando e l’assessore regionale all’urbanistica Carlo Ruggeri. “La zona centrale non interferisce sul trasporto sabbioso a Ceriale e Alassio e consente di non realizzare una nuova città separata da quella esistente e nuove infrastrutture intorno al porto, come è stato fatto in altri casi. Crediamo che sia necessaria una struttura di medie dimensioni, intorno ai quattrocento posti barcaâ€, ha proseguito Vazio. E sempre in materia di grandi opere, Tabbò ha ringraziato la Regione “per l’interessamento nella dismissione delle aree del ministero della Difesa alla caserma Turinetto, dove dovrà nascere il nuovo polo scolasticoâ€.
L’incontro è stato aperto dalle parole del sindaco Antonello Tabbò, che ha dichiarato: “A poco più di un anno dall’insediamento delle nostre giunte, iniziano a concretizzarsi i discorsi programmatici di grande importanza aperti in collaborazione con la Regione. Il nostro accordo nasce da quattro priorità : valorizzare il turismo, mantenere la forza economica dell’agricoltura, preservare la risorsa storico-archeologica e collegare la città con le potenzialità dell’entroterra come l’aeroporto, il golf e in futuro la Piaggio. Senza dimenticare che tra cinquanta giorni avremo il piano di fattibilità per il depuratoreâ€.
Il presidente regionale Claudio Burlando ha affermato: “Siamo di fronte ad alcuni progetti importanti come lo spostamento a monte della ferrovia e serve un disegno unitario per l’utilizzo delle aree dismesse. L’ipotesi di porto davanti a Vadino appare ora superata e allo stesso tempo non verranno toccate le zone a prevalenza agricola. Non abbiamo nessuna intenzione danneggiare un settore da duemila aziende, che occupa ogni anno circa ventimila persone, tra i lavoratori fissi, quelli occasionali e quelli dell’indotto. Abbiamo localizzato il porto nell’area a mare di quella interessata dalla dismissione ferroviaria, per cui la progettazione dovrà iniziare adesso. L’obiettivo è che l’indotto ricettivo, commerciale e residenziale si spalmi su tutta la città . Per quanto riguarda il polo scolastico, l’accordo quadro col Demanio per la dismissione delle aree verrà firmato entro fine agosto. L’intenzione è quella di costruire un polo di servizi a fianco degli impianti sportivi già esistenti e dell’ospedale in fase di costruzione, che sarà pronto l’anno prossimoâ€.
Carlo Ruggeri, assessore regionale all’urbanistica, ha detto: “Condividiamo la giusta richiesta del sindaco di preservare l’agricoltura e rilanciare allo stesso tempo la zona a mare e la risorsa turistica. Ci muoveremo in questa direzioneâ€.
È poi intervenuto Franco Vazio, vicesindaco con delega ai lavori pubblici: “Dopo le elezioni abbiamo detto che non volevamo piantare una bandierina sulla spiaggia dove fare il porto. Abbiamo affidato una ricerca all’università di Padova per capire dove intervenire limitando l’impatto ambientale al minimo indispensabile e difendendo le attività produttive. Adesso lo studio ci è stato consegnato e dice chiaramente che la realizzazione di un’infrastruttura intorno ai quattrocento posti barca davanti alla sede del seminario vescovile non intacca i banchi di poseidonia e la vegetazione sottomarina protetta. Nel prossimo quinquennio avremo anche il compito di studiare una destinazione per le aree ferroviarie dismesse, che potranno essere pensate in stretta correlazione col portoâ€.