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Articolo n° 2619 del 15 Agosto 2006 delle ore 15:51

Chino Bert: una mostra per salvare una Madonna lignea

Albenga. Fino al 27 agosto, ad Albenga, è possibile visitare la personale di Chino Bert. L’artista stesso mette in vendita parte delle sue opere per finanziare il restauro della “Madonna del Carmelo con San Simone Stok”, gruppo ligneo del Maragliano risalente al 1714 e in stato di avanzata erosione. Per Albenga l’occasione è unica. Nel grigio panorama culturale odierno è raro trovare un artista tanto dotato e tanto eclettico. Chino Bert, al secolo Franco Bertolotti, nasce a Pavia nel 1932. Comincia la sua carriera di disegnatore a 19 anni nella casa milanese di moda Rosandrè; l’anno successivo i suoi modelli sono già sulla pedana di Palazzo Pitti. Il suo talento non sfugge a Irene Brin, pseudonimo di Maria Rossi, amante della Liguria e di Bordighera in particolare, prima grande giornalista di costume e celebre per il suo stile colto ma leggero, raffinato ma popolare. Ella diventa così la madrina di un personaggio dalla carriera eccezionale. A Roma disegna per quattro anni le collezioni della sarta Maria Antonelli. Fa l’illustratore ai servizi di moda per il quotidiano “L’Aurore” e per il mensile “L’Art e la Mode” a Parigi. Quivi si accorge di un giovane stilista a cui profetizza un grande avvenire: Pierre Cardin, più tardi, ricorderà che l’artefice del suo debutto fu proprio Chino. Nel 1958, Nino Nutrizio, direttore del quotidiano milanese “La Notte”, gli dà in consegna la stesura di una pagina settimanale di moda dal titolo “Per Voi Signore”. Continua a lavorare per case d’alta moda e le sue illustrazioni piacciono anche a Londra: “The Observer” e “Queen Magazine” ottengono la sua collaborazione. Nel 1963 ancora un incontro fatale, ancora con una donna: Mila Shon, “la Coco Chanel italiana”, per stare alla definizione dell’International Herald Tribune. Insieme portano 20 modelli a Palazzo Pitti che gli valgono l’Oscar della moda, l’ambitissimo “Neiman Marcus” a New York. E’ il 1965. Un anno dopo cominciano quei disturbi alla retina che non cesseranno più di tormentarlo. Nel 1968, all’apice della sua carriera e all’alba della contestazione studentesca, abbandona il secolo e abbraccia l’ordine benedettino. Don Aldo si ritira nel monastero di Subiaco, presso Roma. Non smette di coltivare il suo talento di artista, come del resto San Benedetto prescrive. Dal 1984 al 1989 collabora sporadicamente con l’amica Mila Shon. Anche all’interno della chiesa non cessa la sua attività di scrittore: pubblica una biografia di Luigina Sinapi e collabora all’Osservatore Romano e ad Avvenire. Negli anni ’90, la sua vena artistica febbricitante e mai paga lo conduce alla pittura. Nel 1999, la condizione sempre peggiore degli occhi gli impone un clima mite: si trasferisce ad Albenga.
Oggi, la sensibilità di Don Franco ferita dalle condizioni de “La Madonna del Carmelo con San Simone Stock” del Maragliano ci permette di ammirare, ed acquistare, una produzione che parte dal 1955 ed arriva ai giorni nostri. Dai disegni d’alta moda tra le cui modelle compaiono Marella Agnelli, Jacqueline Kennedy, Valentina Cortese e Milva alle ultime composizioni policromatiche dalla forte valenza simbolica. In quest’ultime ricorrono il cerchio, il sole, la rosa, i sublimi mezzi volti di donna, e costanti sono il rosso e l’oro. Chino Bert è lieto di fare da Cicerone e di spiegare la genesi delle sue opere. Dalla sua memoria emergono gli incontri con i personaggi che hanno fatto la storia del costume e del gusto nel secondo dopoguerra: Irene Brin, Camilla Cederna, Mila Shon, Giorgio Armani. Quest’ultimo è uno che deve molto a Chino e quando parla del suo amico sacerdote non esita a definirlo “il più grande creatore vivente”. Chino Bert guarda allo stato della moda attuale con grande amarezza: vede il trionfo degli stracciaioli e la rappresentazione di una donna amorfa, che nella sua anoressia non fa che reiterare il suo rifiuto di essere madre. Su quale sia la causa di una rappresentazione così degradante don Franco non ha dubbi: “Il femminismo.” E la rappresentazione è sempre questione essenziale perché forma e sostanza sono intimamente legate, come lo sono estetica ed etica. La mostra di Chino Bert è anche l’inno ad una donna che è esistita, che Chino ha rappresentato e a cui pensa con nostalgia. Come la Madonna del Carmelo, che don Franco vuole ritorni ai vecchi fasti.
Chino Bert, L’arte di oggi per l’arte di ieri, Salone degli Stucchi, Piazza San Michele, Albenga. Fino al 27 agosto, dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 21.

Mirco Siffredi

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