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Articolo n° 3323 del 13 Settembre 2006 delle ore 12:40

Maxi evasione fiscale per milioni di euro: arrestato imprenditore

Savona. Maxi frode all’Iva comunitaria scoperta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Savona. L’operazione, ribattezzata Gold Cow (Mucca d’Oro), ha portato all’arresto di un imprenditore veneto: Roberto Sella, 37 anni, che operava nell’import-export di animali bovini. Solo attraverso la movimentazione di capi di bestiame si calcola che l’uomo abbia omesso versamenti di Iva all’erario per 6 milioni di euro e non abbia dichiarato ricavi per 60 milioni di euro. Le accuse sono quelle di riciclaggio, bancarotta fraudolenta e frode fiscale aggravata e continuata nel settore dell’Iva comunitaria relativa al commercio di bovini. L’imprenditore, residente in Austria e domiciliato ad Altivole (Treviso), aveva partecipazioni azionarie dirette o per interposte persone in società di capitali con sedi nelle province di Vicenza, Treviso, Venezia, Padova e Savona. Dal 1994 ad oggi ha riciclato proventi derivati da Iva non versata all’erario per circa 18 milioni di euro e complessivamente non ha dichiarato al fisco ricavi per 180 milioni di euro. L’indagine, iniziata nel febbraio 2005 e coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, è partita da accertamenti su un pensionato di Albisola Superiore, L.M., di 69 anni, e su sua moglie, P.D., di 61 anni. Il primo risulta rappresentante legale di una S.r.l. denominata “Import Export Bovin” con sede operativa a Chiuppano (Vicenza), mentre la donna è responsabile di un’altra ditta, la “Bovin Bovins Import Export”, con base operativa a Chiari (Brescia). Entrambe le società avevano collocato le sedi legali ad Albisola Superiore. Gli accertamenti di polizia tributaria svolti dalle fiamme gialle di Savona hanno interessato le regioni Piemonte, Lombardia e Veneto oltre che Francia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Austria dove l’imprenditore finito in carcere acquistava tramite le sue aziende il bestiame, per poi rivenderlo a soggetti residenti nel territorio nazionale. Si stima che settimanalmente venivano movimentati dai tre ai quattromila bovini che arrivavano su autoarticolati nelle stalle di Chiuppano ed Eraclea (Venezia). Le attività create dal responsabile del complesso meccanismo fraudolento erano società di comodo da interporre tra il venditore estero e l’acquirente italiano. In questo modo il compratore poteva detrarre dal proprio fatturato l’Iva sugli acquisti, detrazione che non avrebbe potuto effettuare se avesse acquistato direttamente dal fornitore comunitario. Nell’ambito dell’operazione altre undici persone sono state deferite all’autorità giudiziaria e da successivi controlli la Guardia di Finanza savonese è arrivata al sequestro di valori per oltre un milione di euro tra immobili, auto e moto di grossa cilindrata, conti correnti bancari e titoli.


» Federico De Rossi

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