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Articolo n° 3822 del 03 Ottobre 2006 delle ore 15:41

Soda caustica nel latte: la parola a Valter Dini della Asl 2

Latte contaminatoSavona. Due consumatori finiti in ospedale per aver bevuto latte fresco contaminato e ieri è scattato l’allarme. La Centrale del Latte di Savona ha raccomandato di non consumare il latte fresco Mu intero da 500 gr. con scadenza 5 ottobre, in quanto nel prodotto sono finiti residui caustici di lavaggio: l’ingestione provoca irritazione alla faringe ed intossicazione acuta. Le confezioni pericolose sono state ritirate dal mercato ma quelle vendute tra sabato e domenica potrebbero essere alla portata di qualcuno. E sul caso è immediatamente intervenuta l’Azienda Sanitaria Locale savonese. IVG ha sentito Valter Dini, direttore dell’unità operativa Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Asl 2 savonese: “Abbiamo ricevuto una segnalazione domenica, nel tardo pomeriggio, ed immediatamente ci siamo attivati per effettuare i controlli nello stabilimento di produzione del latte. Gli accertamenti, che sono proseguiti ieri, hanno riguardato un centinaio di confezioni in giacenza nello stabilimento per appurare l’esatto rischio che ci poteva essere per il consumatore. Abbiamo verificato che effettivamente si è trattato di una contaminazione chimica, probabilmente di natura accidentale, per un guasto dell’apparato di disinfezione dello stabilimento. In alcune confezioni è stato rilevato un ph fortemente alcalino dovuto alla presenza di soda caustica utilizzata nelle normali operazioni di lavaggio degli impianti di produzione. Attualmente la ditta ha ottemperato agli obblighi normativi, procedendo al ritiro dal mercato non soltanto di questo lotto di latte incriminato ma anche di altri prodotti confezionati nella stessa giornata in identiche condizioni tecnologiche. Non solo, la ditta ha anche attivato iniziative di comunicazione per allertare il consumatore sui rischi di ingestione di questo tipo di latte attraverso gli organi di stampa e televisivi. Parte del prodotto distribuito è già rientrato nello stabilimento e si trova sotto la sorveglianza del nostro servizio. Proseguono quindi gli accertamenti per verificare l’entità della contaminazione. Sembra però che questa alterazione del ph sia presente non nell’intera partita, ma soltanto in alcune confezioni. Finora abbiamo trovato solo quattro confezioni che avrebbero potuto costituire un pericolo per i consumatori, le altre presentavano caratteristiche organolettiche del tutto normali”.


» Federico De Rossi

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