Se è vero, come è vero, che si è finora affidato solo ai cacciatori il controllo di cinghiali e caprioli ed essi continuano ad aumentare, assieme al numero di animali uccisi ed ai danni arrecati, è evidente che il fucile non è il sistema idoneo per contenerli. Perché non si ricercano altre soluzioni?
1) Ovvero commissionando ad autorevoli istituti scientifici, non legati ai cacciatori, studi di fattibilità e ricerche di metodi incruenti in grado di frenare l’incremento delle specie selvatiche in presunto soprannumero. Non è detto a priori che esistano soluzioni valide (altrove si sperimenta l’efficacia anticoncezionale di sostanze specie-specifiche); ma almeno si provi a cercarle, con onestà intellettuale e rigore scientifico, libero da interessate interferenze!
Ma, da subito:
2) Assegnare ad organismi indipendenti il compito di effettuare i censimenti degli animali, eventualmente utilizzando appropriate tecnologie disponibili (satellitari, etc.) e su porzioni di territorio statisticamente significative.
3) Costituire commissioni paritetiche (agricoltori, animalisti, etc.) che valutino i danni arrecati dagli animali, perseguendo le segnalazioni non veritiere.
4) Catturare e reimmettere un certo numero di animali, dopo averli muniti di microchip, per colpire il mercato nero della carne di cinghiale e capriolo, proveniente da caccia e bracconaggio e ceduta a ristoranti e macellerie.
5) Sperimentare la costituzione, in zone e boschi lontani dalle colture, da aprile a settembre, di depositi di cibo continuamente riforniti (ortaggi, vegetali e sale), eventualmente recuperati dagli scarti delle produzioni alimentari, per limitare la mobilità degli animali.
6) Fornire alle aziende agricole i “pastori elettriciâ€, cavi alimentati da batterie a basso voltaggio (procura solo fastidio) che impediscono l’avvicinamento alle colture; e contributi per costruire recinzioni robuste attorno ai campi e reti di protezione attorno ai fusti dei giovani alberi e polloni.
Perché queste soluzioni non sono finora state prese in considerazione (1 e 2) o applicate solo in parte (6), malgrado le proponiamo da 10 anni ?
PERCHÉ FORSE SCOPO DI POLITICI ED AMMINISTRATORI, AMICI DELLA CACCIA, NON È QUELLO DI CONTENERE GLI ANIMALI E RIDURRE I DANNI ALL’AGRICOLTURA; MA LASCIARLI RIPRODURRE LIBERAMENTE PER GARANTIRE AI CINGHIALISTI, AI SELECONTROLLORI ED ALLE AZIENDE FAUNISTICHE (RISERVE DI CACCIA) SEMPRE PREDE ABBONDANTI.