Savona. Una ciocca di capelli lasciata dall’assassino nell’abitazione di Cristina Moro. Da questo reperto, al vaglio della polizia scientifica e dall’esame del dna, gli inquirenti potrebbero risalire all’omicida della donna savonese. Le indagini, quindi, proseguono a ritmo serrato, ieri un vertice in procura tra gli uomini della squadra mobile della Questura di Savona, il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro e il procuratore capo Vincenzo Scolastico. Intanto sono proseguiti anche nella giornata di ieri gli interrogatori degli amici intimi della donna, in gran parte rintracciati dall’analisi dei tabulati telefonici, e gli inquirenti sono sempre più convinti che solo un amico intimo di Cristina Moro, che aveva la sua fiducia, possa essere l’assassino.