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Articolo n° 4325 del 24 Ottobre 2006 delle ore 11:09

Finale Ligure: presentazione del quaderno della biblioteca La Via Iulia Augusta tra Vado e Finale Ligure

Finale Ligure. Avrà luogo Venerdì 27 Ottobre, alle ore 21,00, a Palazzo Ricci la presentazione del lavoro di Simona Mordeglia “La Via Iulia Augusta tra Vado e Finale Ligure, Ipotesi ricostruttive di un antico percorso
Il presente lavoro si è proposto di studiare, analizzare e capire il possibile percorso della via Iulia Augusta nel territorio compreso tra Vado Ligure e il Finalese. La scelta  dell’area esaminata è dovuta principalmente al fatto che sul tratto permangono dubbi e perplessità che spingono a concentrare ogni sforzo in un attento studio incrociato sia del territorio sia delle fonti. Inoltre si è creduto che la diretta conoscenza di alcune località  possa aver fortemente aiutato nello sviluppo della ricerca. 
Lo studio della ricostruzione del percorso della via Iulia Augusta ha avuto come base di partenza le evidenze archeologiche finora note, le notizie desumibili dalle fonti antiche, in particolare quelle itinerarie ossia la Tabula Peuntigeriana e l’Itinerarium Provinciarum Antonini Augusti, cui è seguita un’attenta analisi della situazione geomorfologica e della conformazione geografica dei territori, determinante nell’individuazione dei cambiamenti naturali e antropici avvenuti nel corso del tempo. La ricerca toponomastica, che ha preso in considerazione alcuni toponimi dislocati all’interno dell’area interessata dal passaggio della via romana, ha permesso di formulare significative e non più trascurabili considerazioni. La consultazione delle fonti orali ha rappresentato uno dei momenti più significativi della ricerca sia per l’apporto umano sia per quello materiale che ha dato. Le indicazioni dell’esistenza di sentieri, mulattiere e percorsi oramai cancellati dalla moderna viabilità, sono state verificate attraverso i fogli del moderno catasto, del catasto napoleonico fino alla cartografia antica. Durante gli innumerevoli sopralluoghi con l’utilizzo di un semplice strumento come la rotella chilometrica, normalmente utilizzata nelle misurazioni dei cantieri edili, si sono verificate e annotate le distanze tra i singoli siti. Il confronto dei dati emersi ha permesso di apportare alle già esistenti ipotesi ricostruttive delle smentite, delle modifiche e anche delle conferme. Il risultato è la proposta di un percorso che solo ulteriori scoperte storiche e archeologiche potranno avvalorare o smentire.

 


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