All’ospedale San Paolo di Savona sta per essere introdotta la possibilità di utilizzare la pillola abortiva. Dopo undici mesi di trattative e riunioni, il comitato etico dell’Asl 2 Savonese ha accolto le modalità d’impiego che erano state proposte nel novembre del 2005 dal primario del reparto di ginecologia Salvatore Garzarelli e che tanto clamore avevano suscitato anche a livello nazionale. La decisione del comitato etico è stata presentata all’assessorato regionale alla Sanità a cui spetterà il compito di autorizzare ufficialmente l’utilizzo della pillola abortiva Ru 486 all’ospedale di Savona. Una decisione che appare scontata, dal momento che l’assessorato regionale si era già pronunciato favorevolmente attendendo però un pronunciamento del comitato etico dell’Asl. Il comitato ha dunque dato parere favorevole a quella che comunemente si definisce una “sperimentazione”, anche se la Ru 486 è già collaudata da anni in nazioni come la Francia e la Gran Bretagna. Il sì è arrivato dalla maggioranza dei “saggi” che hanno prevalso sul voto contrario della presidente Lombardi Ricci, del vice Renzo Mantero, del teologo Adolfo Macchioli e di Aldo Pastore, rappresentante delle associazioni di volontariato. Sono stati vagliati gli aspetti chimici dell’utilizzo della pillola abortiva, ma anche quelli clinici e quelli legati alle conseguenze assicurative.
Arriverà quindi a Genova la documentazione con le linee guida approntate dal comitato di bioetica in attesa del via libera da parte dei vertici regionali, che in particolare dovranno prendere in esame: modello del consenso informato, criteri clinici di ammissibilità e controindicazioni al farmaco, schemi di trattamento e protocollo organizzativo con controlli a distanza sui risultati. Le difficoltà legate all’introduzione della pillola potrebbero sorgere per la scarsa praticità nell’importazione del farmaco e le conseguenti implicazioni economiche, tanto che ci vorrà l’aiuto di qualche sponsor in quanto l’Asl 2 intende applicare il trattamento abortivo farmacologico senza costi per l’azienda. Inoltre l’aborto con la Ru 486 non potrà essere praticato se non con almeno due giorni di ricovero per la paziente, con aggravio delle spese che la sanità ligure è normalmente costretta a fronteggiare. Ma anche il delicato dibattito ancora aperto a livello nazionale potrebbe influire sull’avvio della sperimentazione savonese.
Molto preoccupato il vescovo di Savona, monsignor Domenico Calcagno, che esprime le difficoltà della Chiesa ad accettare tutto quello che mette in discussione la sacralità della vita. E i cattolici si fanno sentire. Il presidente della federazione regionale dei Movimenti per la vita e dei Centri aiuto alla vita della Liguria, Gianrenato De Gaetani, ha informato l’assemblea sulla notizia dell’assenso all’introduzione della Ru 486 a Savona e ha ricordato che a Torino la sperimentazione era stata interrotta per non aver rispettato la legge. Ha inoltre espresso “preoccupazione per i principi di libertà di coscienza, alla luce delle indicazioni liberticide per cui, in altre regioni, si vorrebbero costringere i farmacisti a vendere la pillola abortiva del giorno dopo“. De Gaetani ha quindi avuto “pieno mandato da parte della presidente nazionale del movimento di assumere ogni utile iniziativa in Liguria per la tutela del diritto alla vita dallo stato embrionale fino alla morte naturale nonché per la tutela alla salute della madre”.
Ad Albenga il Centro aiuto alla vita alza il vessillo dei cattolici attraverso la voce del presidente Eraldo Ciangherotti: “La Chiesa si schiera contro l’aborto e ogni sua tecnica di esecuzione, perché ha nel cuore la promozione della vita prima ancora che la sua difesa. La maggioranza della Regione, il comitato bioetica e il primario di turno della ginecologia del San Paolo, professor Garzarelli, sembrano aver vinto: insieme sono riusciti a coalizzarsi per tarsformare il protocollo di sperimentazione della Ru486 in somministrazione di fatto. Il nostro no puntuale alla pillola abortiva è chiaro e motivato e la partita della vita non è chiusa; a tutti quanti diciamo che noi intendiamo giocarla fino in fondo”. I rappresentanti del Cav ingauno hanno anche sollecitato il sindaco Antonello Tabbò a manifestare le sue posizioni e la risposta non si è fatta attendere. Il primo cittadino di Albenga si è dichiarato contrario a tutto ciò che rinneghi la vita. D’altra parte ha anche però suggerito di non strumentalizzare un tema così delicato come quello della pillola abortiva, senza un approfondimento sulla piena applicazione della legge 194 che ha meccanismi che determinerebbero una sensibile riduzione degli aborti.
All’ospedale Santa Corona, Vito Lucchese, responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia, si è mostrato favorevole alla sperimentazione della pillola anche nel nosocomio pietrese, qualora i suoi colleghi medici che si occupano delle interruzioni di gravidanza ne facessero richiesta. Lucchese aveva già avuto contatti con l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo e si era espresso positivamente sull’utilizzo di questo metodo abortivo quale alternativa all’intervento chirurgico. Ma sembra che il comitato etico del Santa Corona ci voglia andare piano.
Tornando a Savona, blitz antiabortisti sono stati promessi dai giovani movimentisti di destra. Si ipotizzano irruzioni al San Paolo con striscioni e opere di volantinaggio. Il clima sembra diventare di giorno in giorno sempre più rovente intorno alla questione della Ru 486. Azione Giovani ha annunciato iniziative clamorose, sulla scia di quelle messe in atto dalle associazioni antiabortiste americane, per combattere ciò che definisce un “assassino legalizzato”.
“Esprimiamo ferma contrarietà all’utilizzo della pillola abortiva, ritenendo che, pur nella tutela e nelle garanzie dovute alla persona madre, nessuno può arrogarsi il diritto di impedire, con atto volontario, a chi è concepito di nascere”. Questa la posizione della sezione savonese dell’associazione medici cattolici italiani, per bocca del presidente Marco Lovisetti. “Già recentemente – precisa Lovisetti – all’interno della discussione apertasi sull’eutanasia si era fatto riferimento agli obblighi secondo i quali ogni medico, da qualunque visuale osservi, nel rispetto del giuramento di Ippocrate, deve impegnarsi a non commettere atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente. Come medici cattolici rispetto, difesa e promozione della vita umana, di qualunque vita, dal concepimento fino alla morte, sono scelte prioritarie e indiscutibili”.
ma come può suscitare tanto clamore la pillola abortiva. Sono decenni che viene praticata l’interruzione di gravidanza VOLONTARIA legalmente mentre da chissà quanto tempo si è praticata quella clandestina, non voglio entrare nel merito di chi purtroppo deve prendere una decisione tanto amara, mentre mi stupisce e mi sconforta vedere quanta ipocrisia viene manifestata da questi benpensati che per la maggior parte di sesso maschile, si agitano per l’introduzione di un trattamento farmacologico invece che chirurgico. Chissà se inventando un farmaco che riduce il volume della prostata invece di praticare l’intervento per rimuoverla vedremo tutto questo rumore. Lavoro nel reparto di ginecologia e non ho mai visto nessun manifestante nei giorni che vengono eseguite le interruzioni di gravidanza. Come mai? Non si gioca con le disgrazie altrui
Il sig. Ciangherotti ha perso l’occasione per starsene zitto.
Probabilmente certi ragionamenti tipici di persone che vivono sotto una campana di vetro (diocesana…) derivano dalla totale ignoranza in merito ai reali contenuti della L. 194/1978 e a quali sofferenze, psichiche e fisiche, va comunque incontro una donna che ha deciso di interrompere la gravidanza.
L’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto sancito dalla legge solo in determinati casi e, comunque, sotto la diretta responsabilità dei medici ospedalieri curanti.
Ritengo che sia giusto tutelare la salute di chiunque limitando al massimo interventi invasivi verso persone che comunque hanno preso delle decisioni gravose e sicuramente sofferte…
Al sig. Ciangherotti & c. voglio dire che è ora di finirla con certe dichiarazioni pseudo-moraliste tipiche di ambienti filosacrestani. D’altronde non è proprio Gesù Cristo che predicava il libero arbitrio???
Sono infine stupito da certe dichiarazioni fatte dal primo cittadino ingauno in merito ad un tema tanto delicato quale è l’aborto: probabilmente, prima di fare delle affermazioni demagogiche e qualnquiste dovrebbe pensare da quale area politica è stato ed è appoggiato…
mi fa sorridere la mail di liborio lucchese. D’altra parte Liborio in poche righe ha paventato un certo spessore di intelligenza e soprattutto un desiderio fallito di autorevolezza nel parlare o nello scrivere. tu dici che gesù cristo predicava il libero arbitrio? Beh talvolta fa bene tornare a catechismo dalle suore perchè davvero si corre il rischio di non aver capito niente; probabile che vivendo nei discorsi medici di casa, se ne ascolti qualche giudizio che riportato da il senso di un commento da portinaia.
leggo con attenzione il vostro giornale e soprattutto questo articolo. non so chi sia questo Ciangherotti ma non trovo incoerente la sua affermazione come neppure quella del primo cittadino ingauno.
conosco liborio lucchese, il figlio del primario della ginecologia di santa corona e figlio di un onorevole deputato; non si può dire che certi amici brillino per la coerenza di idee e per la capacità di intelligenza, e non credo molto al valore delle sue parole perchè secondo me liborio afferma di conoscere, forse al supermercato in coda mentre è alle casse, la sofferenza delle donne che ricorrono alla Interruzione volontaria di gravidanza, ma credo che lui scriva per sentito dire, dato che solo chi è coinvolta personalmente può comprendere il peso psicologico di questa scelta. come al solito si strumentalizza questo argomento e Liborio chiaramente ne fa un manifesto ancora una volta politico, anche quando attacca Tabbò. ora ci sono tanti modi intelligenti per tentare strade politiche ma non su questo argomento. al disopra di tutto o si è per la vita sempre o si è per la morte e solo l’ignoranza fa arrivare a dire oggi che l’aborto è una conquista per la donna.
io credo che l’aborto sia un omicidio legalizzato di una vita umana e la pillola abortiva non riesce a depenalizzare moralmente l’aborto come già tentato per il tradizionale intervento chirurgico di ivg. la legge 194 parla di tutela della maternità !!! e il catechismo della chiesa cattolica che da anni non rileggo, on penso abbia inserito una pagina sul libero arbitrio dell’uomo secondo indicazione di Gesù cristo. liborio, oggi non possiamo restare ignoranti, va a studiare prima di parlare, troppo facile fare brutte figure!!
x fabio: ti risponderei volentieri, ma non ritengo che gli pseudoanonimi debbano essere presi in debita considerazione.
Prima di scrivere frasi deliranti nonchè offensive sarebbe il caso di prendersi le proprie responsabilità mettendoci la faccia…questo non è catechismo, è la vita VERA e la buona educazione…
x anna c.
non sono figlio di un onorevole deputato…forse nipote…
in merito alle mie conoscenze sulla legge 194: la mia tesi di laurea “Responsabilità civili e penali del medico a seguito di quanto disciplinato dalla Legge 194/1978″…vedi cara…chi non conosce la legge sull’aborto non sono io…
sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti….
Io non penso che l’introduzione della pillola abortiva sia un strumento per depenalizzare moralmente l’aborto, credo, a mio avviso, sia un modo solo meno invasivo per fare una cosa che indubbiamente ognuno di noi è libero di approvare come no. Sicuramente, è meglio che ci sia l’opportunità legale con diversi metodi di fare un’interruzione di gravidanza, che doverlo fare clandestinamente come fino a 30 anni fà con tutte le conseguenze che ne derivavano. Poi, fortunatamente, non tutti la pensiamo allo stesso modo, e il bello è proprio questo, tante teste, tante idee!!!
daccordissimo con lidia….
ma come mai le persone non leggono tutte le righe ma solo qualche parola qua e là ?
forse non capiscono…non so….
rileggendo lo scritto di ANNA C. mi sembra che la sig.ra abbia voluto, o meglio, tentato di fare un attacco alla persona e non al pensiero…forse per qualche motivo personale, ma del tutto estraneo alla discussione.
Liborio Lucchese non ha fatto commenti sulla opportunità di abortire….non mi sembra di leggere nelle sue parole un parere favorevole o contrario a tale terribile evento cui molte donne sono costrette a far ricorso….ma questo, “cara” anna, non era il punto cui si riferiva Liborio…il punto era che, in uno stato dove è legalizzata l’interruzione di gravidanza, anche se nella legge si parla di “tutela della maternità “, rendere meno traumatico possibile l’intervento cui donne disperate fanno ricorso non è solo un atto auspicabile ma DOVUTO. Hai presente com’è l’intervento di cui parliamo? Non è meglio tutelare al massimo delle possibilità l’equilibrio psicologico di persone che sicuramente affrontano con grande dolore una terribile decisione, che si porteranno dietro tutta la vita? Perchè ostinarsi a trincerarsi dietro discorsi (magari corretti da un punto di vista cattolico) che non prendono la giusta posizione davanti alla realtà ? comunque mi sembra di sentire parlare una catechista che poi, uscita dalla chiesa, si dà alla pazza gioia con chiunque le capiti a tiro. Se frequenti un po’ le chiese, come faccio io, sai benissimo che anche quelli che predicano tanto…in realtà razzolano molto molto male…
cmq….commento finale alle mail di fabio e anna…. non vi conosco…ma dalle vostre mail si evidenzia una forte invidia….se questo era quello che volevate…beh…siete ottimi scrittori….
e comunque….sempre VIVA il libero arbitrio….forse dovreste tornare voi a catechismo…visto che i catechisti migliori si “divertono” (non in modo molto cattolico)un sacco…così avreste un po’ meno il dente avvelenato nei confronti del mondo…
Io se tutto va bene a maggio diventerò mamma. Non è stata una gravidanza programmata, ma ho deciso che volevo questo bimbo e cosi per ora tutto procede bene e sono molto felice. Non mi sento però di condannare coloro che per scelte veramente importanti ( e non quale sistema anticoncezionale!!) scelgono un’interruzione di gravidanza. Non vedo cosa possa cambiare dal punto di vista etico e morale fare un’interruzione di gravidanza con intervento in sala operatoria o assumendo una pastiglia. Il risultato è il medesimo!!! Bisognerà solo valutare, a mio avviso, quale dei due metodi porta meno conseguenze ad una donna. Sicuramente non bisogna cadere nel rischio di una gravidanza non desiderata per poi porre rimedio con scelte drastiche e discutibili.