Savona. “Non sapevo che mio figlio fosse finito in un giro di droga”. Sono le parole pronunciate da Enrico Carelli, ex assessore comunale di Vado Ligure, ai giudici della Corte d’Assise di Savona al processo che vede imputati Lucio Saggio, 51 anni, e suo nipote Alessio Conti, 23 anni, entrambi residenti a Savona, per l’omicidio del figlio Daniele Carelli, 25 anni, gruista a Porto Vado. Oltre al padre oggi sono stati ascoltati nell’aula magna del tribunale di Savona anche altri parenti della vittima, alcuni dei quali hanno sostenuto di aver saputo di un litigio che Daniele avrebbe avuto con qualcuno nei giorni precedenti all’omicidio. Il processo riprenderà il 6 dicembre. La Corte d’Assise dovrà valutare se Saggio e Conti siano o meno responsabili dell’uccisione di Carelli, freddato con quattro colpi di pistola il primo maggio dello scorso anno in corso Ricci, quasi davanti al centro commerciale ‘Il Gabbiano’. Secondo l’accusa Lucio Saggio sarebbe l’autore materiale del delitto, mentre suo nipote Alessio Conti il mandante. “Accuse che i miei assistiti hanno sempre respintò, sottolinea Igor Morixe, loro difensore di fiducia.