Albenga. Novità importanti nel progetto di raddoppio della linea ferroviaria che interesserà la Piana albenganese. Il nuovo tracciato sarà quello proposto dall’amministrazione comunale ingauna e passerà a circa 39 metri dall’Autostrada dei Fiori. E’ quanto è emerso da un incontro fra l’assessore regionale ai trasporti Luigi Merlo, i dirigenti e i tecnici della Regione nonché di Italferr e Rfi (cioè delle società che realizzano e gestiscono le tratte ferroviarie), il sindaco di Albenga Antonello Tabbò e Marco Bregoli, consigliere comunale che coordina da un anno e mezzo il tavolo verde dell’agricoltura. E’ stato lo stesso Luigi Merlo a dare l’annuncio: “Il progetto definitivo accoglierà tutte le istanze presentate dal Comune di Albenga”. In pratica la soluzione progettuale elaborata dall’ingegner Bruschi per conto del Comune verrà accolta nella progettazione definitiva. Possono così tirare un sospiro di sollievo le associazioni agricole preoccupate per il pericolo di un drastico taglio a numerose aziende proprio a causa del passaggio dei binari. La scelta del passaggio dei binari in maggiore prossimità della sede autostradale ridimensiona di gran lunga l’impatto che la ferrovia avrebbe avuto se si fosse mantenuto il tracciato del progetto preliminare. Ora però i tempi si dilatano. Di progettazione definitiva se ne parlerà fra circa un anno e la promessa di Burlando di uno spostamento a monte realizzato in sette anni è da ridiscutere: ci vorranno almeno quattro anni in più. Una volta formulato il progetto definitivo, la procedura di finanziamento si rimetterà in moto e poi toccherà al bando per la gara d’appalto: solo allora la ditta appaltatrice potrà realizzare l’esecutivo e aprire i cantieri. E qui si aprono nuove questioni, perché già si parla dell’impatto che potranno avere i cantieri e la viabilità di servizio percepiti come una minaccia ai terreni agricoli. Altro problema ancora aperto, quello dei prezzi di esproprio: per i contadini di Albenga dovranno tenere conto anche del deprezzamento dei terreni attigui alla ferrovia. Quanto invece al riutilizzo dei materiali di scavo delle gallerie, si auspica che vengano impiegati in riempimenti che vadano a vantaggio dell’agricoltura.
Qui si parla solo di diminuzione delle distanze dalla sede autostradale,peraltro ridotte di soli 20 metri dagli originali 30 metri richiesti,e quindi non già in linea con i vecchi accordi di programma.
Ma l’altezza della sede ferroviaria, altro fattore fondamentale di quanto quest’opera,con gli interventi di contorno (particolarmente i viadotti) incidererebbe in modo devastante sul già precario scenario ambientale e paesaggistico della piana, è rimasta alle vertiginose altezze degne di un Otto Volante?????
E meno male che nelle attuali coalizioni di governo sia regionale sia locale sono presenti rappresentanti dei Verdi………