Celle Ligure. Anche nella cittadina del levante savonese Celle Ligure verranno girate alcune riprese del film “Non ancora…”, iniziato a girare sabato 28 ottobre, che vede l’esordio alla regia per Giada Campus. Il set sarà la cittadina di Busalla per quanto riguarda gli esterni e parte degli interni, mentre le parti mancanti verranno girate a Celle Ligure a cominciare da domani sabato 4 novembre. Il film parla di una coppia di lavoratori precari e pendolari che vive sotto lo stesso tetto da quasi 12 mesi in un paesino dell’entroterra ligure. Il lavoro è un’incognita, il bilancio familiare non quadra e Alba e Sergio sono vittime di una vita senza prospettive e della loro fragilità emotiva. Aspirante ricercatore universitario lui e giornalista lei si trovano a vivere un’ amara realtà che dai banchi di scuola non avevano neanche immaginato. Sergio cade in depressione e passa le sue giornate tra il letto e il bar mentre Alba cerca di fuggire da un lavoro giornalistico precario e mal pagato con “Progetto reporterâ€, un’associazione che si occupa di raccontare all’occidente i conflitti mediorientali. Alba contatta la redazione di “Progetto reporter†sperando di poter partecipare ai laboratori di comunicazione realizzati in Libano e nei territori palestinesi. Intanto Sergio frequenta solo compagnie più giovani da cui trova fumo e frivolezze. Quella di Alba è una scelta dettata dalla confusione e dalla disperazione. Agli occhi di una collega e poi anche agli occhi di Sergio il viaggio di Alba in Medio Oriente è pura evasione dalle responsabilità . Intorno alla giovane coppia ruotano una serie di personaggi che subiscono la precarietà come gli stessi protagonisti. Le due forme di “fuga†restano una falsa soluzione al lavoro precario e alla mancanza di comunicazione tra Alba e Sergio.
La Produzione si avvale del lavoro collettivo e oltre a i membri attivi del Cineindipendente il film ha nel suo cast oltre trenta tra attori e comparse che per la prima volta si trovano a lavorare con l’associazione. Importante è la collaborazione artistica della band genovese Sax e Ballarini che firmerà la colonna sonora. Il regista Savonese Roberto Moiso curerà il documentario del film. La scrittura della sceneggiatura è durata tutto il mese di settembre e parte del mese di ottobre. Contemporaneamente si sono svolti i provini con le scelte di attori, comparse e tecnici.
Ecco l’intervista alla regista Giada Campus
E’ un film auto biografico ?
In parte si perché il soggetto mi è stato ispirato dalla vita reale. Ogni personaggio e l’insieme di più persone, le stesse che nel quotidiano incontriamo ad esempio sul treno, al bar o sul posto di lavoro. Ma quello che ho cercato di fare con scelta del soggetto è portare sul grande schermo uno spaccato di vita il più reale possibile dove lo spettatore si possa immedesimare. Ho scelto una giornalista e un ricercatore perché nel immaginario collettivo questi lavori vengono considerati lavori di prestigio. La realtà è molto diversa. Spesso chi come me e svolge il lavoro di giornalista a tempo pieno si ritrova a far parte di un esercito di precari senza meta e senza futuro. Tante collaborazioni ma pochi soldi e pochissime tutele. Il film non parla solo di giornalisti precari ma affronta anche altre realtà traballanti, dall’università italiana alle cooperative sociali fino al libero professionista per forza.
Dal giornalismo alla regia. Ti senti regista ?
Per niente. Mi sento una racconta storie….No, no non di quelle che raccontano palle. Provo a spiegarmi meglio. Devo ringraziare la produzione che mi è stata vicina e che mi ha fatto capire il lavoro enorme che c’è dietro a un film e soprattutto quando si tratta di produzioni indipendenti.. Per me è l’occasione di raccontare una storia vera ma con più tempo a disposizione. Solitamente per il tg ho a disposizione un minuto e mezzo a servizio e quando le storie sono importanti è un vero peccato… Con questo film la logica commerciale va a farsi benedire.
In questi giorni stai lavorando con gli attori ?
Alla grande. Si prova dopo il lavoro e soprattutto si prova con tanto entusiasmo. Devo dire che ho trovato in loro una carica speciale. Gli attori provengono quasi tutti dalla Valle Scrivia che ha accolto l’idea del film rimboccandosi le maniche..
Farai ancora film ?
Il lavoro che voglio fare è quello nel campo dell’informazione quotidiana. Adesso mi sento legata al cineindipendente dalla voglia di sperimentare. Penso che in futuro scriverò altre storie..