Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 4573 del 03 Novembre 2006 delle ore 09:44

La posizione dei verdi sulla circoncisione

In merito all’intervento  della leghista Rosy Guarnieri credo siano opportune alcune precisazioni, per dovere di informazione , per affrontare in maniera corretta i termini del problema , senza demagogiche speculazioni o strumentalizzazioni di parte politica .Il Brit milà, “patto della circoncisione”, fu comandato da Dio ad Abramo, il Padre del popolo ebraico, come segno del legame eterno fra il Santo Benedetto e la Casa d’Israele (Genesi 17,7)  Gli ebrei osservanti praticano la circoncisione entro l’ottavo giorno dalla nascita. Nel mondo islamico la circoncisione non è solo un rito, né soltanto una semplice tradizione: è un aspetto essenziale della fede, perché consigliata dallo stesso Maometto nella Sunna, i detti del Profeta che spiegano il Corano. L’origine si fa, anche in questo caso, risalire ad Abramo, che ad 80 anni si autocirconcise ed estese questo gesto alla sua famiglia. Altre motivazioni sono nel concetto che un buon musulmano, quando si pone in atteggiamento di preghiera, deve essere puro: è per questo che si fanno le abluzioni, ma nel prepuzio maschile possono facilmente rimanere delle tracce di sporcizia, quindi questa, nella tradizione musulmana, è considerata un ottima ragione per eliminarlo chirurgicamente. Il periodo consigliato per eseguire l’intervento va dai 7 giorni di vita a prima della pubertà. La principale motivazione per cui “il rito” è stato inserito nel Talmud e nel Corano  non religiosa è di natura igienica. Anche se gli inconvenienti connessi , per personale parere , non la giustificano in quanto una corretta igiene, effettuata con retrazione del prepuzio, lavaggio del glande e pulizia delle eventuali secrezioni rimaste è considerata un mezzo adeguato per prevenire infezioni o infiammazioni. In questo senso . sempre opinione personale ,credo che solo il maggiorenne dovrebbe decidere se circoncidersi o meno . Decidere senza consenso qualsiasi tipo di intervento sui propri figli – anche farmacologico – ( a meno i casi di impellente necessità) non lo ritengo moralmente corretto o opportuno.
La circoncisione oggi in tutta Italia è vietata per legge dello Stato , gli Islamici o gli Ebrei che decidono di far circoncidere i propri figli devono farlo in strutture private , o peggio drammaticamente da praticoni ,e non  a carico del Servizio Sanitario Nazionale. L’intervento sarebbe di tipo ambulatoriale diurno , senza necessità di ricovero ospedaliero e con bassi costi  a carico del SSN . Fatte salve le pregiudiziali  tecnico-professionali e morali di cui sopra che  mi vedono , come medico ,non favorevole all’intervento della circoncisione sui bambini neonati ,ritengo che un paese a forte immigrazione come il nostro abbia il dovere di tutelare i diritti civili  di chi accoglie e che sia meglio che questa pratica “rituale – religiosa ” venga eseguita , nell’interesse sempre dei bambini , in ambiente ospedaliero protetto , come suggerisce l’Assessore regionale alla Sanità.

Carlo Tonarelli
Responsabile Sanità Verdi della Regione Liguria


» Redazione

2 commenti a “La posizione dei verdi sulla circoncisione”
roberto nicolick consigliere provinciale Lega Nord ha detto..
il 3 Novembre 2006 alle 18:16

Come viene ricordato la circoncisione, in Italia, e’ proibita dalla Legge dello Stato, punto e basta.
Se vogliamo fare dell’accademia, ben venga, ma ricordo che siamo in una nazione con un sistema di vita, almeno per ora, non regolato e ritmato dalla legge coranica, abbiamo per ora una liberta’ molto imperfetta, che comunque si basa su dei principi che mal si attagliano ai fondamentalisti islamici o sionisti. Chi arriva sul suolo di questa repubblica deve o dovrebbe uniformarsi alle nostre leggi, che per quanto imperfette esistono e devono essere rispettate da tutti, nativi e ospiti.
Immagino, solo come ipotesi che un giorno potremmo, dico potremmo essere obblighati ad effettuare sui nostri figli e nipoti delle pratiche del tipo di quella descritta poco sopra…oppure molto peggiori come l’infibulazione che in ultima analisi umilia profondamente la donna come essere umano, considerato da certi fondamentalisti, inferiore all’uomo e quindi puo’ subire qualsiasi tipo di umiliazione. Certo mi rendo conto che ridurre tutto a questi livelli e’ tremendo, ma vorrei ricordare che pochi giorni fa una donna adultera e’ stata lapidata e una giovane donna, Kobra, in oriente e’ nel braccio della morte per avere difeso la propria liberta’ di azione.
Non abbassiamo la guardia su queste condanne a morte striscianti, e difendiamo l’individuo come bene prezioso, al di la’ di tutte le dottrine e di tutte le caserme.
Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale Lega Nord

Donna Assunta ha detto..
il 6 Novembre 2006 alle 13:29

Oltrechè condividere le osservazioni sopra esposte, sarebbe opportuno puntualizzare un ulteriore problema che coinvolge gli immigrati: il diritto alla cittadinanza.

Indiscutibile che 5 anni sono pochi per integrarsi nelle nostre abitudini, soprattutto
per chi proviene da civiltà distanti sia fisicamente sia attitudinalmente dalla nostra,
salvo poi vi sia la volontà serena di cercare un’integrazione nel contesto della
nostra società italiana, che come giustamente sottolineato in un thread precedente, ha i suoi alti e bassi un pò come ovunque.

Un primo criterio potrebbe essere l’ assenza completa di procedimenti o condanne
penali a carico dell’interessato al maturarsi dell’avvenimento di richiesta della
cittadinanza, ad esempio trascorsi 8/10 anni dall’ottenimento del permesso di
soggiorno, punto che già opportunamente sottolinerebbe una certa coscienza civile,
un rispetto delle regole, la volontà di affrontare sacrifici per condurre una esistenza in pace con il prossimo.

Così tutti gli spacciatori, gli sfaccendati, e le “leggere” sarebbero escluse da questa opportunità che deve essere premiante, distinguendo una integrità morale e una
sostanziale non attitudine a delinquere.

Nel bene e nel male la poca democrazia di cui godiamo, a fronte di sacrifici inenarrabili da parte di generazioni di italiani, non può venir stravolta
dall’esigenza della politica di basso profilo che rincorre voti ad ogni costo,
dimenticando la tutela del patrimonio costituzionale e legislativo costruito.

Ripeto che altro è dare un permesso di soggiorno, che consenta all’immigrato di
circolare e risiedere sul nostro territorio, accedere ad opportunità di lavoro,
crearsi una famiglia, altro è riconoscergli “in toto” i diritti costituzionali di
qualsiasi cittadino italiano, per la sola ragione che è giunto nel nostro paese in
cerca di lavoro: in fondo se quì ha trovato appunto il lavoro, ciò significa che un
primo risultato lo ha già ottenuto, per ottenere il successivo dovrà dimostrare di
meritarlo con i fatti.

Abbiamo uno stuolo di spacciatori, di ladruncoli, insomma di persone anche non
immigrate, che di lavorare non intendono proprio il significato, o peggio cercano di
arrotondare, subdolamente, i guadagni del lavoro ufficiale con lavori “particolari”.

Di questi non abbiamo proprio necessità, visto che già dei nostri ve ne sono in
abbondanza, quindi sarebbe proprio un grave errore alimentare tali attitudini…. e
poi i latini erano soliti dire: “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”!

CERCAarticoli