Savona. Momenti difficili per l’Acts, che non solo non riesce a far quadrare i conti, ma traballa anche per un “illecito amministrativo” contestato al suo presidente Luca Delbene. Secondo il collegio dei revisori dei conti, Delbene si sarebbe attribuito una somma da direttore d’esercizio della società come parziale compenso della duplice responsabilità della società per azioni e dell’Acts Linea. In pratica Delbene si è autonomamente assegnato parte dell’indennità che spettava all’ex direttore Lorenzo Ivaldo, andato in pensione lo scorso gennaio. Un accaparramento di emolumenti da 2500 euro al mese eseguito senza dire niente a nessuno e giudicato illecito dall’organismo di controllo del bilancio. Delbene ha detto di essere disposto a restituire le somme indebitamente percepite, ma ha anche spiegato di aver dato disposizione alla ragioneria di accreditargli parte dello stipendio da direttore dal momento che svolgeva di fatto la doppia funzione (di presidente e direttore) dopo l’uscita di scena di Ivaldo e ha ricordato che, pur essendo presidente sia di Acts spa sia di Acts Linea, ha sempre percepito un solo stipendio. Ad essere sotto i riflettori non è soltanto il presidente, ma tutto il consiglio di amministrazione della società . In ogni caso ora è il presidente il primo a rendere conto. Oggi presenterà una relazione scritta al sindaco di Savona Berruti e al presidente della Provincia Bertolotto, che sono a capo delle amministrazioni che detengono le quote di maggioranza di Acts spa. Delbene ha anche promesso di fornire agli azionisti tutte le spiegazioni e copie delle delibere che hanno portato all’auto-attribuzione contestata dai revisori. Proprio Berruti e Bertolotto premono da tempo per la configurazione di un nuovo assetto dell’azienda, che da tempo continua a manifestare difetti di gestione. Venerdì è prevista la nuova riunione del consiglio di amministrazione dell’azienda, che si è preso tempo per compiere ulteriori approfondimenti e acquisire la necessaria documentazione sulla questione.
le persone normali, quelle che vivono con uno stipendio, guadagnato con fatica, rimangono allibite a leggere queste notizie. Apprendono che un tipo, nominato in virtu’ di una appartenenza politica, gestisce una azienda di trasporti urbani, la lottizza e la plasma a suo particolare piacimento, la clona duplicandola per poter ricevere una doppia indennita’ e poi, in barba a tutte le regole, vorrebbe non pagare il dazio su questo tipo di gesti. Nessun timore di essere scoperto ? Nessun pudore o remora morale ? nessuna vergogna ? NO, pare proprio di NO. Teardo fu fermato dalle inchieste della magistratura e poi cadde rovinosamente, qui e’ un golpe strisciante che e’ come una lumaca che bagna tutto con la sua bava, E poi, cosa colpisce e’ l’arroganza: un vecchio militante del PCI mi racconto che ad una festa dell’Unita’, c’era da fare un piccolo lavoro manuale, spostare una trentina di sedie pieghevoli, il giovane presidente dell’ACTS, non volle sporcare le sue candide mani e chiamati un gruppo di anziani militanti , gli fece fare il lavoretto che spettava a lui. D’altra parte si era in estate e faceva caldo……..gran personaggio il presidente dell’ACTS, grande militante.
Quando era in consiglio comunale si vantava di essere l’unico a non avere un reddito e di percepire solo quello di consigliere……….
Come fare “Delbene” solo a se stessi e non all’azienda!
Una ennesima dimostrazione delle cattive amministrazioni del savonese, sulle spalle degli anziani che non hanno la forza di reagire e dei giovani migliori che preferiscono emigrare a Milano e altrove.
A Savona vivacchiano solo più i politici di sinistra e i loro “clienti” mangiucchiando su un potere arcaico.
Nulla di nuovo , dall’epoca di Teardo.
L.Q.S.