Finale Ligure. A cinquant’anni dalla Rivoluzione ungherese, che durò dal 23 ottobre al 10-11 novembre del 1956, il Comune di Finale organizza nell’Auditorium di Santa Caterina una serie di incontri per discutere di quell’evento e per analizzare, attraverso la letteratura, la musica e il cinema, aspetti della vita e della cultura dell’Ungheria. Le “Giornate Ungheresi†prenderanno il via domenica 12 novembre, alle 16,30, con Tomaso Kemeny, nato a Budapest nel ’38, ordinario di letteratura inglese presso l’università di Pavia, poeta e drammaturgo incluso dal Comune di Milano fra i fondatori della «Casa della poesia», che parlerà dell’amore e della libertà nella letteratura ungherese. Venerdì 17 si proseguirà con un dibattito sulla Rivoluzione del ’56 e domenica 26 con la proiezione del film “Il recintoâ€. Dal 12 al 17 novembre sarà possibile visitare in Santa Caterina la mostra fotografica “Speranza di libertà â€. Relatori dell’incontro di venerdì 17 saranno il Console Generale Onorario d’Ungheria, Lajos Pintér, e il presidente dell’associazione culturale Liguria-Ungheria, Erminio Raiteri. Interverrà anche Tamà s Korsòs, Console Generale d’Ungheria. Alcuni brani musicali di Listz saranno eseguiti da Fulvio Bianchi (pianoforte) e Giorgio Pialoga (basso). “Le Giornate Ungheresi, organizzate con la collaborazione dell’Università delle Tre Età , nascono da una proposta di Irene Sinko, ungherese che da tempo vive in Italia, per l’esattezza a Magliolo, che ha dato un contributo decisivo ed appassionato alla loro ideazione e progettazioneâ€, dice il direttore della Biblioteca Finalese, Flavio Menardi. Aggiunge l’assessore alla cultura, Nicola Viassolo: “Abbiamo accolto volentieri la sollecitazione della signora Sinko. Grazie all’impegno della Biblioteca e dell’Unitre, siamo riusciti ad organizzare una manifestazione che permette di poter riconsiderare in maniera serena e obiettiva un momento storico che ha segnato il secolo appena trascorsoâ€.