Savona. Anche a Savona e Provincia ci si continua a interrogare sull’indulto e sulla vertiginosa ascesa di episodi criminali, che hanno avuto nelle rapine in banca il più lampante esempio delle “conseguenze” prodotte dalla scarcerazione “anticipata” di molti reclusi per gravi reati. L’ultimo fatto ieri pomeriggio con la rapina ad un negoziante ad Andora. Quest’estate, poi, il caso di Bartolomeo Gagliano è stato senz’altro il più emblematico, in carcere per omicidio, scarcerato e poi arrestato dopo pochi giorni a Borgio Verezzi per estorsione. Oltre che per la sicurezza dei cittadini, l’indulto, alla ribalta in questi giorni per le dichiarazioni del Ministro dell’Interno Amato, “un provvedimento sofferto”, sta avendo conseguenze dirette anche sull’apparato giudiziario: pene condonate e aumento del numero dei reati compiuti da persone arrestate e poi scarcerate dopo i tre anni di sconto. Sul tema è intervenuto anche il sostituto procuratore Alberto Landolfi: “Sono state vanificate molte operazioni importanti condotte da parte delle forze dell’ordine, da quelle antidroga su trafficanti extracomunitari ad altri arresti eccellenti nel mondo della criminalità savonese. Da parte della giustizia esiste una forte preoccupazione sul fatto che molti processi celebrati nelle aule giudiziarie si concluderanno con una sentenza e una pena che verrà condonata con l’indulto. E’ un segnale negativo verso i cittadini che chiedono invece certezza delle pene detentive per chi commette reati”.