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Articolo n° 4871 del 14 Novembre 2006 delle ore 12:34

Savona, box al seminario: la risposta della Curia

Box interrati , la risposta della curiaSavona. “Danno paesaggistico ed ambientale? Al contrario: il progetto dei box interrati presso il Seminario vescovile di Savona permetterà di migliorare una situazione di degrado ben visibile, di recuperare parte della realtà esistente e di restituire alla città un’area a verde pubblico usufruibile anche dalle persone portatrici di handicap”. A rispondere alle contestazioni del comitato anti-box della Villetta sono i titolari della società Incisa srl, promotrice del progetto realizzato dallo studio d’architettura di Rodolfo Fallucca.
“Anzitutto – spiegano – il progetto, sebbene non fosse necessario, è stato redatto secondo i parametri della legge Tognoli ed deve essere sottoposto al vaglio della commissione edilizia del Comune di Savona. Ha inoltre già avuto il via libera, con alcune modifiche di cui si terrà conto, da parte della Soprintendenza ligure ai beni architettonici. Questo per sottolineare la correttezza delle procedure da noi seguite prima di partire col progetto”.
Uno dei punti maggiormente contestati dal Comitato riguarda il previsto abbattimento di alberi nel parco del Seminario. “E’ bene precisare in primo luogo – proseguono i titolari della Incisa – che la zona non è stata portata al degrado volutamente per poter realizzare il progetto, ma lo era da diversi anni. In particolare la zona bassa era diventata da tempo un ricettacolo di sterpaglie e spazzatura, e alcuni alberi, secondo la perizia fitostatica fatta dai dottori forestali Carlo Leone, Roberto Tranquilli e Carmelo Frusciane, sarebbero comunque da abbattere perché pericolosi e ad elevato rischio di caduta”.
“Secondo il progetto – aggiungono – la parte della scarpata in dissesto, dove sarà realizzato il sedime della struttura, non potrà che essere inverdita se non con una buona parte di verde pensile, una tecnica di rinverdimento oggi ampiamente utilizzata con successo in ambito urbano. Ciò permetterà la nascita di una area a verde pubblico, con un giardino nella parte del parco confinante con via Cappa, che sarà godibile sia dai bambini, che avranno aree a loro riservate, sia dagli anziani, sia dai portatori di handicap, con percorsi appositamente studiati. Diversi alberi, fra cui quelli di alto fusto nel vialetto del parco, essendo tutelati dalla Soprintendenza, non saranno abbattuti, altri saranno messi in sicurezza e rivalorizzati tramite potatura, ed altri saranno rimossi gradualmente perché piante di portamento non ottimale, la cui rimozione favorirà lo sviluppo e il recupero paesaggistico delle piante rimanenti”.
Anche gli aspetti idrogeologici sono stati accuratamente esaminati mediante un’indagine dello studio Geo.lab che ha evidenziato le caratteristiche generali del sottosuolo dell’area del Seminario e ha permesso di prevedere opere provvisionali consistenti in paratie di pali ancorate e multitirantate da realizzarsi prima di qualsiasi scavo. “Tutto si può dire – proseguono i titolari della Incisa – ma non che sono state fatte delle perizie ‘di parte’. Esistono perizie di questo tipo, d’altronde? La realtà è invece che, col nostro progetto, sarà migliorata una situazione in oggettivo degrado – non si considera ad esempio il rischio di crollo del muraglione di via Ottaviano? – e sarà restituita alla città una zona a verde pubblico usufruibile da tutti. I portatori di handicap, inoltre, potranno accedere ai box tramite un ascensore e raggiungere direttamente via Ottaviano arrivando da via Ponzone”.
Secondo il progetto dello studio Fallucca saranno centocinque i box interrati, mentre si perderà una parte dei parcheggi pubblici sul lato sinistro di via Ottaviano. “Ma non bisogna dimenticare – concludono – che il Comune, su parere della Polizia municipale, sta ipotizzando di far diventare a senso unico (in salita) via Ottaviano, e ciò consentirà di recuperare, sul lato destro, circa diciotto parcheggi pubblici. Alla fine dell’operazione, quindi, non saranno molti i posti macchina in meno e anche la circolazione stradale nella zona ne ricaverà un beneficio”.


» Redazione

4 commenti a “Savona, box al seminario: la risposta della Curia”
Bruno P ha detto..
il 14 Novembre 2006 alle 15:02

Di tutto mi sarei aspettato ma non che si usassero i diversamente abili per motivare i box della Villetta !! e come genitore di un figlio disabile sono non perplesso ma imbufalito !!!! A parte il fatto che ci sono leggi che tutelano , imponendo vista la poca attenzione in fase economica/progettuale i percorsi protetti, un qualcosa di sconosciuto a Savona a parte dei semafori da scatto olimpionico , per cui dare quello che è giusto non vale come giustificazione, anzi ,,, In merito al degrado ripeto quanto già detto in diverse occasioni e cioè che Savona deve dotarsi di un piano di tutela del Verde sia pubblico che PRIVATO come in essere in già molti moltissimo comuni italiani e che di fatto non avrebbe permesso un degrado come quello tirato in ballo come altra giustificazione cosi come la minaccia del crollo del muraglione. SE esistono questi rischi devono essere fatti comunque interventi di tutela delle persone e del territorio, Box o non Box. Circa poi l’ipotesi, già emersa nella assemblea/scontro che si metterebbe il senso unico in Via Ottaviano è chiaro che ci sia un sinergismo tra l’impresa e l’amministrazione comunale e tutto per tamponare il fatto che , questo è il nocciolo , con la costruzione dei Box i posti auto sarebbero di fatto ridotti.
Adesso comunque vista la pericolosità sia degli alberi che possono cadere e i pini di Miramare sul lungomare sono un esempio e i muraglioni possono cadere la palla passa al Comune il quale, adesso informato dalla stessa Curia , deve verificare questo stato di cose e prendere , Box o non Box , i provvedimenti del caso , specialmente per il muraglione che deve essere messo in sicurezza e con urgenza, visto che a Savona mentre qualcuno tira su i nuovi palazzi qualcun altro tira giù quelli vecchi e che le piogge hanno adesso carattere torrenziale e che frane e smottamenti sono all’ordine del giorno.

milena d ha detto..
il 14 Novembre 2006 alle 15:53

Ormai a Savona le basilari regole della logica non funzionano piu’. Il degrado (non volontario, si precisa. Accidentale, allora? ) si sana con la cementificazione e la giustifica. Come per il pensiero di Ruggeri a proposito della Margonara. Il principio allora dovrebbe valere per tutti: avete un giardino o un cortile? Lasciateli in abbandono cosi’ potrete chiedere una licenza edilizia. Magari salvando un angolino con un albero o meglio, erbetta sintetica di plastica.

Notate infatti la finezza di quel “parte”: parte si recupera, non si sa quanto e non si sa come, il resto si cementifica. Il richiamo alla fruizione pubblica, poi, e’ risibile. Fruizione di che? Del poco che rimaneche rimane?
Per parte mia, continuo a preferire un verde privato, magari obbligando per legge i proprietari a tenerlo meglio, e che comunque ossigena l’aria democraticamente per tutti, a un cemento-finto-verde-semi-pubblico.

antonio gianetto ha detto..
il 14 Novembre 2006 alle 22:31

Vorrei proprio sapere cosa ne pensa Nostro Signore dei Suoi rappresentanti in terra.

roberto nicolick consigliere provinciale Lega Nord ha detto..
il 16 Novembre 2006 alle 12:36

non ho commenti da fare. Sono basito della arroganza e della improntitudine con cui si cerca di spacciare fole per sacrosante verita’.

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