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Articolo n° 5026 del 20 Novembre 2006 delle ore 16:21

Sciopero Ferrania: i sindacati denunciano l’azienda di falso ideologico

Cairo Montenotte. Reazione dell’azienda dopo lo sciopero dei lavoratori di Ferrania, attuato stamane con il blocco totale dei cancelli. La proprietà infatti ha deciso di bloccare gli impianti. Senza presidio i macchinari sono a rischio. Intanto i sindacati hanno denunciato l’azienda di falso ideologico. “Avrebbero sottoscritto accordi di programma – protestano i sindacati – ma nessuno di questi è mai stato rispettato”. I vertici aziendali, per evitare il collasso finanziario, avevano annunciato la cassa integrazione per 250 lavoratori della fabbrica. Domani i lavoratori a bordo di pullman continueranno la loro protesta al Consiglio regionale della Liguria, dove chiederenno un nuovo tavolo di trattativa con il Governo.


» Federico De Rossi

3 commenti a “Sciopero Ferrania: i sindacati denunciano l’azienda di falso ideologico”
massimo ha detto..
il 20 Novembre 2006 alle 17:16

E’ sotto gli occhi di tutti quello che l’azienda vuole ottenere.
Si fa solo un favore ai padroni facendo sciopero ed una volta dichiarato……blocco degli impianti senza presidio.
Più presto mandano in rovina tutto, più presto otterranno il via libera per i loro progetti. Basta leggere l’articolo di Micromega apparso a Luglio, oppure cercare sul sito dell’autorità portuale il programma di sviluppo del porto di Vado (andate al link http://www.porto.sv.it/Autorit–P/Progetti/logistico1.htm_cvt.htm)
Cosa mi dite poi dei 375 milioni di euro apparsi come per incanto, a favore della piattaforma container?………..
La centrale era solo un progettino in più per spremere di soldi l’area in questione.
Non gliela fanno fare? Fa niente, la vallata può essere utilizzata in mille modi diversi.

maurizio ha detto..
il 20 Novembre 2006 alle 22:10

Tutto questo grazie ai DS

milena d ha detto..
il 21 Novembre 2006 alle 11:05

Ma non scherziamo, per favore. I DS c’entrano fino a un certo punto. I piani che hanno portato a questo stato di cose sono partiti quasi dieci anni fa, e da allora se ne sono alternati di governi, locali e nazionali, di varie forme e colori, ma la solfa non e’ cambiata.
Le colpe? Un po’ di tutti, a vari livelli di gravita’.
3M ha scaricato l’azienda in Imation, dicendo chiaramente cosa voleva fare. E tutti zitti: dirigenti, politici, opinione pubblica, lavoratori, sindacati. Tranne qualche flebile voce inascoltata.
Il radiografico mondiale e’ stato ceduto, azzoppando la fabbrica. Neanche una protesta: tutti buoni, tanto ci pensa qualcun altro. Addirittura qualche organo d’informazione parlava di “nuove meravigliose opportunita’” per Ferrania. E nessuno ha smontato questa evidente falsita’.
Le ricerche sono state lentamente smantellate, fra indifferenza o complicita’ dei capi, dimissioni piu’ o meno volontarie dei singoli, e , piu’ tardi, cassa integrazione. Sempre tutti calmi e tranquilli, secondo il principio: se non tocca a me, non mi preoccupo. E se non mi preoccupo forse a me non tocca.
Poi anche la fabbrica e’ stata ridotta ai minimi termini, senza manutenzione ne’ risorse. Nel frattempo si e’ continuato a parlare di ricerche e rilancio. E ad aspettare soldi miracolosi dal cielo per rianimare Lazzaro.
Ora, siamo all’inevitabile, e ancora qualcuno si meraviglia o va a cercare i colpevoli?
Facciamoci tutti un bell’esame di coscienza, piuttosto. Non dico che ci fossero soluzioni o vie d’uscita, forse sarebbe finita cosi’ comunque. Ma pochi hanno provato a cambiare le cose quando ancora c’erano spazi di manovra, non adesso che e’ tardi. Pochi, e inascoltati.

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