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Articolo n° 5067 del 21 Novembre 2006 delle ore 14:08

Ferrania, Burlando: sì a centrale a biomasse

Cairo Montenotte. Cambiare il piano energetico regionale per consentire alla cordata di industriali che ha acquisito Ferrania di realizzare la centrale a biomasse e un’operazione verità sugli imprenditori per togliere ogni alibi sulle loro reali intenzioni industriali. Sono queste le due proposte presentate dal presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando nel corso del suo intervento nell’aula del consiglio regionale di fronte alla platea di lavoratori giunti questa mattina in Regione a manifestare contro la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione 250 dipendenti. “Il cambiamento del piano energetico regionale – ha detto il presidente Burlando – è l’unica risposta in cui si esercita un totale potere della Regione, inoltre può essere fatto entro dicembre, in modo da rendere compatibile la realizzazione della centrale a biomasse con lo strumento di programmazione regionale, producendo così energia in maniera differente e al contempo fornendo risposte a Ferrania”. In alternativa, secondo Burlando, “si può affrontare la questione secondo la logica di un impianto industriale per consentire così la sua realizzazione”. Inoltre secondo il presidente della Giunta regionale nei nove mesi che restano, fino al luglio 2007, ai sensi della Prodi-bis per il rilancio dell’intera area industriale, è necessario portare avanti “un’operazione verità per fare chiarezza sulle reali intenzioni degli imprenditori che hanno acquisito l’azienda, ricordando loro che sono subentrati per fare industria e non altre operazioni per le quali la Regione non è disponibile, in caso contrario faremo saltare l’operazione”. Burlando ha inoltre dichiarato: “E’ troppo comodo mettere in cassa cento persone e poi tenersi le aree”. Il presidente della Regione nel suo intervento ha quindi stigmatizzato le prese di posizione contro la Giunta regionale dei consiglieri di minoranza Plinio, Orsi e Biasotti. “Quello che ritengo inaccettabile – ha detto il presidente della Regione – è che si cambi posizione a seconda di chi si ha davanti”. A questo proposito Burlando ha ricordato le passate posizioni dei tre consiglieri di minoranza, contrari alla centrale a carbone, senza mezzi termini e pronti a dare battaglia. Il prossimo incontro tra azienda, parti sociali, Enti locali e Governo è previsto per lunedì 27 novembre. In quell’occasione verrà chiesta al Governo una parola chiara a proposito dell’immediata disponibilità dei fondi stabiliti dall’accordo di programma, ma non ancora accessibili e sul sostegno dell’esecutivo all’attività industriale di Ferrania e all’ambientalizzazione dei parchi carbone.


» F. Lammardo

1 commento a “Ferrania, Burlando: sì a centrale a biomasse”
Germano ha detto..
il 27 Dicembre 2006 alle 19:27

Probabilmente in Regione Liguria non hanno idee chiare di quale disastro ambientale
hanno dato l’approvazione.
Con le Centrali a biomasse e’ da escludere categoricamente la produzione di energia elettrica da VENDERE, forse solo quella necessaria alla stessa piccola centrale per le sue macchine elettriche, ma per quelle per il TELERISCALDAMETO.
Devono istruirsi sulle rotazioni agrarie, dato che permettono grandi potenze termiche.
La centrale a biomasse forestali di Tirano da 20 MW, SOLO PER IL RISCALDAMETO,
produce 1,1 MW di energia elettrica per i suoi usi, ma brucia 53.500 t . di biomassa da legno e considerando che un ettaro di bosco puo’ produrre 85 t. di legno in un anno, dovra’ attingere il legno di 629 ETTARI/ANNO e considerando una rotazione di 25 anni per poter ritornale a usare questi 629 ettari, dovra’ impegnare 15735 ettari di boscho per la ROTAZIONE pari a 12,5 K m quadrati.
Se a Ferrania la centrale sara’ di 40 MW termici consumeranno 168.000 t. di biomasse da bosco pari a 1976 ettari/anno, pari a un’impegno di 49411 ettari/ in rotazione, la bellezza di 22,2 Km quadrati comunque presi in LOCO , anche se la Regione ha lasciato la facolta’ di servirsi fuori provincia di il 25%, comunque legno dei boschi di altri siti.
A questo punto non vorranno bruciare CDR facendosi pagare?
Dovra’ essere asservita da circa 50-60 camion giornalieri, gia’ di per essi inquinanti.
Perche’ vogliono ripristinare il tratto di ferrovia che attraversa il paese?
Tutto questo per 50, fossero anche 100 posti di lavoro, non ne vale il ritorno per l’Inquinamento Ambientale che creera’, per la SALUTE degli abitanti di Ferrania, Vispa, Altare, Carcare, immediatamente vicini. La Cokeria di Bragno vende otre 160 MW di elettricita’, il Comune di Cairo Montenotte ha permesso la costruzione di un eolico da 5,5 MW, la Tirreno Power ha una piccola centrale idroelettrica, la stessa Ferrania una centrale da 4 MW a metano, A COSA SERVE ALTRA ENERGIA ELETTRICA IN VAL BORMIDA!? Abbiamo bisogno di biscottifici, pastifici, cioccolato, conserve e ecco che sono spuntate a Bragno le TORRI GEMELLE dei mulini cementari, per 35 posti di lavoro il caos di 250 camion giornalieri con il loro PM10, ma dove scaricheranno tutto il cemento PORTLAND che fabbricheranno? Ma certamente nel
MARE, dighe foranee , nelle gallerie autostradali, nei ponti, forse anche se in minore quantita’, nelle future CASE.
Sarebbe meglio mettersi a un tavolo e riscrivere un futuro migliore per questa Val Bormida che ha dato tanto e che ora riceve solo SPORCHE elemosine.
l’Associazione per Ferrania

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