Celle Ligure. “Sarà determinante l’esito degli esami autoptici. Vogliamo capire se ci troviamo di fronte ad un suicidio voluto da entrambi, ad un’istigazione al sucidio o all’uccisione della donna da parte dell’uomo†così il Procuratore capo della Repubblica Vincenzo Scolastico sul fatto di sangue avvenuto l’altro ieri a Celle Ligure, dove nell’ex Colonia Milanese sono stati trovati i corpi impiccati di Gianfranco Serrato, 55 anni, e di Gemma Agliati, 53 anni. Oggi dunque Marco Salvi, l’anatomopatologo dell’istituto di medicina legale dell’Università di Genova, eseguirà le autopsie sulle salme e gli esiti potrebbero già conoscersi in serata. I due sono stati trovati impiccati alla ringhiera del secondo piano dell’ex colonia di proprietà delle Infrastrutture Lombarde, la società che gestisce il patrimonio immobiliare della Regione Lombardia. Chiusa da quasi 20 anni, la struttura dovrebbe essere trasformata in lussuoso albergo che si affaccia sul mare. A ritrovare i due cadaveri sono stati i carabinieri avvertiti dal marito della donna che aveva cercato ripetutamente la moglie sul cellulare senza riuscire a contattarla.
Sul volto della donna gli investigatori e il medico legale hanno trovato un rivolo di sangue: Gemma Agliati potrebbe essere stata tramortita con un pugno prima di essere impiccata. Misterioso anche il ritrovamento del giubbotto della donna intriso di sangue.
L’ipotesi dell’omicidio-suicidio resta quella più accreditata dagli inquirenti. Dalle indagini dei carabinieri è infatti emerso che Gianfranco Serrato aveva ripetutamente cercato di riallacciare i rapporti con la donna che invece aveva deciso di troncare la relazione. L’uomo le inviava fiori a casa, ripetuti messaggini sul cellulare, l’aspettava in stazione al suo ritorno a Pietra Ligure. Gianfranco Serrato, originario di Giustenice doveva ha lasciato un figlio, si era trasferito da tempo ad Albisola Superiore. Per alcuni anni aveva lavorato ai Cantieri Navali di Pietra, con una società esterna. Gemma Agliati, custode nella ex Colonia Milanese dove ha trovato la morte, non ne voleva più sapere di quell’uomo, delle sue insistenze, e insieme al marito si era anche rivolta ai carabinieri per fare smettere un corteggiamento che era diventato insopportabile. La cinquantatreenne viveva con il marito e la figlia poco lontano dalla stazione ferroviaria di Pietra Ligure. Tutti i giorni andava a Celle dove lavorava come custode, ma in passato aveva anche lavorato per alcuni alberghi finalesi.