Alassio. “La ricerca in questi anni ha fatto passi da gigante. Si sta mettendo a punto la strategia definitiva per ottenere una mappa dei geni di ogni tumore e della loro attività . Questo consente agli specialisti e oncologi di poter trovare la miglior terapia per ogni malato”. Queste le parole di Giuliana Pellicci, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e Anna Rubartelli, dell’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Milano, che hanno partecipato alla tavola rotonda promossa dall’Airc all’Auditorium dell’Istituto Salesiano di Alassio. Durante il convegno, che ha visto la partecipazione anche del consigliere nazionale dell’Airc Silvia Arnaud, si è parlato in particolare dell’identikit del tumore attraverso i suoi geni e delle nuove cure per combatterlo. Secondo gli esperti “é ragionevole pensare che tra una decina d’anni, forse meno, con l’aiuto delle terapie biomolecolari riusciremo ad avere un controllo più esteso della malattia tumorale. Sono tre i maggiori campi di ricerca: l’oncologia molecolare, che consente di studiare i processi di trasformazione e progressione delle neoplasie e di trovare farmaci intelligenti che distruggono il tumore lasciando intatte le parti sane; il campo di immunologia dei tumori con lo scopo di avvantaggiarsi dell’arsenale di difesa da parte del sistema immune e l’angiogenesi, che deve ‘far morir di fame’ il tumore attraverso la non alimentazione del sangue”. Per le due studiose “quella contro il cancro è una battaglia campale, oggi si intende ‘indurre al suicidio’ il cancro. Non pensiamo poi che la chemio e la radioterapia siano processi vecchi. Si tratta invece – concludono le ricercatrici – di sistemi classici e ancora validissimi per poter combattere il tumore”.