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Articolo n° 5216 del 25 Novembre 2006 delle ore 12:11

Si riapre il Caso Maria, ancora botta e risposta Italia-Bielorussia

“Sorprende molto che un governo nazionale, di fronte all’atto di una coppia italiana che non ha rispettato le normative internazionali, assuma atteggiamenti che penalizzano 30 mila bambini bielorussi”, questo il duro commento del ministro delle politiche per la famiglia Rosy Bindi sul blocco delle adozioni deciso dal governo di Alexander Lukashenko, che si è spinto a vietare il già programmato rientro in Italia per le vacanze di Natale di migliaia di bambini ospiti di orfanatrofi. Intervenuta ad un convegno sulle adozioni Bindi ha ricordato che sui 400 mila bambini che hanno goduto di soggiorni terapeutici presso famiglie italiane dopo l’ incidente nucleare di Chernobyl, soltanto mille sono stati adottati da genitori italiani. Al momento, ha sottolineato, ci sono ancora 600 domande inevase per le quali si attende una risposta. “La decisione del governo bielorusso – ha detto Bindi – rischia di pregiudicare il positivo percorso di cooperazione avviato con quel paese. Mercoledì scorso i nostri operatori avrebbero dovuto partire per la Bilorussia ma hanno dovuto rimanere a casa. Noi siamo disponibili a continuare i soggiorni, ma non accettiamo questo atteggiamento. Che un governo agisca in questo modo – ha ribadito – è grave: il governo italiano farà tutto il possibile per risolvere il problema”. Però, ha detto ancora, “i bambini non si scelgono”, mentre “é ovvio che il percorso delle adozioni con la Bielorussia non segue le regole in vigore per tutte le adozioni internazionali”, visto che “attraverso i soggiorni terapeutici si creano legami fra famiglie e bambini prima che avvenga l’ eventuale adozione”. “Tutta la questione – ha concluso – è da rivedere, ma non ci sentiamo certo in colpa per avere accolto in questi anni 400 mila bambini bisognosi”. La riapertura del caso Maria dopo la notizia annunciata dalla bielorusse di “vagliare la domanda di adozione dei coniugi Giusto di Cogoleto”, il blocco deciso dal governo di Minsk riaccende la polemica anche per le conseguenze che il provvedimento avrà sulle procedure in corso che riguardano altre famiglie italiane.


» Federico De Rossi

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