Savona. Domani, alle ore 21:00, il Teatro Chiabrera propone il secondo appuntamento della stagione di prosa con “La Tempestaâ€. del regista attore Tato Russo che rivisita il celebre testo shakespeariano. Repliche mercoledì 29 e giovedì 30 novembre sempre alle ore 21:00, con sessioni anche mattutine per gli studenti delle scuole savonesi. Dopo quindici anni dalla prima edizione, torna lo spettacolo shakespeariano più famoso di Tato Russo capace di meravigliare ed emozionare come il suo “Sogno di una notte di mezz’estate†programmato negli anni scorsi. Scritta probabilmente nel 1612, “La Tempesta†è l’ultimo grande dramma shakespeariano, il coronamento di quella serie di opere in cui predomina l’elemento magico ricco di fate e di elfi, dove il mondo meraviglioso si fonde con le avventure umane. In un’isola deserta nel Mediterraneo (forse Malta, forse Pantelleria) vive Prospero, duca di Milano, spodestato dal fratello Antonio e attorniato da una strega e da alcuni spiriti al suo servizio. E proprio in quell’isola, dodici anni dopo, Prospero riesce a far naufragare, con arti magiche, la nave che trasporta il fratello Antonio, il re di Napoli Alonso, suo figlio Ferdinando. Ne nasce una vicenda di morte e resurrezione, in quanto i passeggeri della nave naufragata, dispersi e apparentemente morti gli uni per gli altri, subiranno una fase di prova e di sofferenza attraverso la quale si consuma la loro purificazione. Saranno sottoposti nell’isola, con il magistero di Prospero, ad un processo che li conduce ad un livello superiore, un livello che tuttavia non è, di per se stesso, il livello più adatto a “spendere†la vita. Prospero aiuta i suoi vecchi nemici a superare la bassezza della loro antica condizione, ma si rende conto lui stesso che in quell’isola dominata dalla natura e dagli impulsi bestiali e selvaggi non può essere raggiunta la normale condizione umana. Così Prospero spezza la verga fatata, rinuncia ai magici incanti e si imbarca con tutti gli altri verso il vecchio mondo degli uomini, quella società concreta che gli consentirà di raggiungere l’integrità completa dell’io. Gli spiriti si dissolvono nell’aria senza lasciare la minima traccia, “così come i nostri sogni, come la nostra vita – recita Prospero -. E non siamo noi fatti forse della stessa sostanza di cui son fatti sogni? E la nostra vita, non la viviamo come in un sonno breve?â€. La Tempesta diventa il dramma delle illusioni perdute e dell’amara saggezza. Rivivono in essa i grandi temi rinascimentali – ha scritto Jan Kott – “l’utopia filosofica, i confini del sapere umano, l’unità tra uomo e natura, il dominio della natura, l’ordine morale in pericoloâ€. Ritroviamo il mondo dei grandi viaggi, delle terre appena scoperte, delle isole misteriose, degli elfi è dei mostri, degli spiriti e del peccato, dove l’elemento marino è usato in chiave ritualistica e simbolica.