Cairo M. Dopo la fumata grigia del tavolo di trattativa di Ferrania, i lavoratori hanno indetto, in segno di protesta per la mancata mediazione sul rilancio dell’azienda, uno sciopero permanente. Secondo la proprietà dell’azienda, la cassa integrazione di almeno 140 dipendenti a partire da lunedì prossimo è un provvedimento inevitabile per evitare il collasso economico finanziario. Secondo lavoratori e sindacati la misura della cassaintegrazione è un provvedimento sbagliato deciso a poche ore dal vertice romano di lunedì, che di fatto non ha sbloccato la situazione di crisi dell’azienda. “I veri azionisti di Ferrania sono i lavoratori – hanno spiegato sindacalisti e operai – perché con tutti i soldi che ci hanno rimesso e ci stanno rimettendo si può dire che sono loro a mandare avanti l’azienda da ormai troppo, tempo. La proprietà di Ferrania ha detto che farà di tutto per dare attuazione all’Accordo di Programma, ma al tempo stesso ha detto che farà ricorso in tutte le sedi legali che riterrà opportune per contestare la validità dello stesso Accordo di Programma – afferma Pino Congiu della Uil – E’ un comportamento contraddittorio assolutamente inspiegabile. Speriamo che la verifica che le istituzioni hanno deciso di fare nei prossimi giorni si svolga realmente al più presto e magari a Genova”.
