Alassio. Circa 200 mila euro, questa la cifra, per difetto e secondo una prima stima, dei danni lasciati dall’incendio che ha devastato la discoteca alassina Joy. Sono andati in fumo due terzi del locale e le fiamme di martedì hanno incenerito tutta l’attrezzatura tecnologica, particolarmente costosa se si pensa a casse, luci e schermi al plasma. I lavori per la ricostruzione non sono ancora iniziati, in attesa delle delle perizie e delle autorizzazioni rilasciate dalla macchina amministrativa. I proprietari premono per riaprire al più presto ma la speranza di farlo entro la fine dell’anno si affievolisce di fronte alle lungaggini degli adempimenti burocratici. Sempre difficili le indagini condotte dai carabinieri per risalire agli autori dell’attentato incendiario: ieri è arrivata la notizia che sul posto non sarebbero state rilevate tracce organiche per risalire direttamente all’identità genetica dei responsabili. Intanto ai proprietari Walter Dolvino e Paolo Donia continuano ad arrivare messaggi di solidarietà dai clienti, che dovranno pazientare per la riapertura del disco-dinner.
