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Articolo n° 5440 del 04 Dicembre 2006 delle ore 08:10

Partorire al San Paolo, tutte le novità

Savona. Il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Paolo di Savona si prepara a lanciare una serie di iniziative mirate a far sì che le donne siano seguite con sempre più attenzione e con metodi all’avanguardia dall’attesa dei bebè al periodo successivo al parto. “Il parto rientra in un discorso culturale difficile – spiega il primario del reparto, Salvatore Garzarelli – perché continua ad essere considerato di esclusiva competenza delle donne, che spesso si sentono solo e smarrite nell’affrontare questa esperienza, mentre una volta venivano guidate e seguite da mamme e nonne. Spesso ciò comporta una perdita di attenzione nei confronti delle problematiche legate alla nascita”. “Anche dopo le dimissioni dall’ospedale – prosegue il primario – è importante che la donna continui a considerare il luogo in cui ha partorito un punto di incontro, di riferimento. La gravidanza, il parto e il periodo successivo alla nascita meritano grande attenzione; per questo motivo, entro l’inizio del prossimo anno, sarà avviata una serie di nuove iniziative, mentre il reparto cercherà di trasformarsi sempre più nella casa del parto”.
Yoga e psicologo
Continuano i corsi gratuiti di preparazione al parto, tenuti da ostetriche professioniste e molto frequentati. Fino ad oggi, con 1000 nati al 28 novembre 2006, i corsi sono stati seguiti da 688 donne. Ma ci sono due novità: gli incontri si arricchiscono di corsi yoga per insegnare alle future mamme tecniche di rilassamento. Per aiutare a superare le mille ansie, i problemi e la depressione che spesso assillano le donne che hanno appena partorito sarà inoltre offerto l’aiuto dello psicologo.
Parti personalizzati
Dopo il parto acquatico, nel reparto di ostetricia sarà possibile, nei prossimi mesi, scegliere anche il parto naturale in analgesia. “La donna deve avere la possibilità di scegliere – osserva Garzarelli – Bisogna fare di tutto affinché possa partorire naturalmente, con tecniche e posizioni diverse. Ma, se vuole, deve anche essere libera di scegliere il cesareo”.
La mamma insieme al bambino
Lunghi anni di ricerche sulla pratica del rooming-in (la mamma e il bambino stanno insieme nella stessa stanza durante la degenza) hanno confermato il beneficio del contatto prolungato tra genitori e neonato dopo il parto. Le madri che hanno fatto tale esperienza sono risultate facilitate nell’allattamento al seno e più fiduciose e tranquille nell’accudire il bambino una volta a casa. “Nel nostro reparto la mamma è libera di prendersi dal nido il neonato, quando vuole e tenerlo in camera con sé – spiega il dottor Garzarelli – ma, al momento, la presenza del pronto soccorso ostetrico a metà del corridoio e il via vai dei parenti rappresentano un limite per la privacy. Per dare alle puerpere la tranquillità di cui hanno bisogno all’inizio del prossimo anno il pronto soccorso sarà trasferito al piano terreno”.
Latte materno
Nella palestra di ostetricia continuano gli incontri con le consulenti della Leche League, la Lega per l’allattamento materno, un’associazione di volontariato internazionale composta da mamme che, da 50 anni, diffonde nel mondo il principio dell’assoluta unicità del latte materno. L’allattamento, infatti, non è solo introduzione di cibo, ma il momento in cui la mamma trasmette al bebè affetto, sicurezza, benessere e amore. “Non c’é nulla di più naturale e fisiologico dell’allattamento – spiega Carla Scarsi, capo ufficio stampa dell’area Italia della Leche League – Però, alcune cose vanno imparate, o meglio reimparate, essendo le donne avvolte fin da piccole in una cultura che svuota il rapporto fra la mamma e il suo figlio della parte più istintiva più profonda. Al San Paolo il prossimo incontro della Leche League si terrà lunedì 18 dicembre dalle 10 alle 12.
Club delle puerpere
La consapevolezza di essere mamma passa attraverso tre tappe: la gravidanza, la nascita, il post-parto. E’ durante questa fase che, molto spesso, le donne si sentono sole, assalite da dubbi ed entrano in crisi nei momenti difficili. Allo scopo di condividere i problemi e di aiutare le neo mamme sta nascendo “Mamme consapevoli”, un gruppo di incontro fra le puerpere e i loro bambini, che troveranno nella palestra di ostetricia un punto di riferimento per scambiarsi consigli. Ma non solo. Come spiega la promotrice dell’iniziativa, Alessandra Aschero, savonese, 41 anni, tre figli, “Mamme consapevoli” ha già un altro obiettivo: allargare i propri “confini” con il recupero del parco antistante il reparto di ostetricia per rendere più gradevole la degenza delle puerpere e gli incontri fra le mamme.


» F. Lammardo

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