Pietra Ligure. Venerdì 15 dicembre alle ore 20.00, presso la sala congressi del Santa Corona, è stato organizzato un incontro per presentare ufficialmente la PET-TC di recente acquisto. All’evento sono stati invitati tutti i Medici di Medicina Generale della provincia di Savona ed i colleghi degli altri Ospedali del Ponente ligure, oltre che quelli dei Pietra Ligure, naturalmente. Obiettivo del meeting è presentare ufficialmente la nuova apparecchiatura, che a partire dal mese di dicembre, entrerà in funzione presso la struttura di Medicina Nucleare del nosocomio di Pietra. “Grazie alla sua sofisticata tecnologia la PET-CT permette la diagnosi precoce dei tumori, la loro stadiazione e di rilevare la presenza di eventuali metastasi, guidando gli interventi terapeutici successivi in modo estremamente mirato, siano essi la chemioterapia, la chirurgia o la radioterapia. I vantaggi che ne derivano per il paziente sono dunque indiscutibili a partire dalla fase della diagnosi sino al momento successivo alla terapia. La tecnologia PET-CT trova altri campi d’applicazione come la Cardiologia, la Neurologia e lo studio dei processi flogistici settici, anche se attualmente l’impiego clinico preponderante (oltre il 90% delle prestazioni) è rappresentato dalla Oncologia”, spiega il Dott. Luigi Bertolazzi, direttore della Medicina Nucleare del Santa Corona. Durante l’incontro verrà consegnato materiale informativo specifico ed opportuna documentazione che permetterà un valido approccio alla nuova metodica sia per la patologia specifica sia per le necessarie informative ai pazienti. “Da sempre, l’Azienda sanitaria di Pietra Ligure, ha dedicato gran parte degli investimenti nel rinnovamento e nel potenziamento del parco macchine, attuando un piano di costante aggiornamento della dotazione di attrezzature mediche ed informatiche a supporto della propria operatività – spiega il Dott. Neirotti, direttore Generale del Santa Corona – La costituzione di un polo tecnologico di assoluto rilievo, ha interessato soprattutto il servizio di Radiologia, Neuroradiologia, Cardiologia e, da oggi, la Medicina Nucleare”. L’apparecchiatura è costata circa 2 milioni di euro. Fondamentale è stato il generoso contributo della Fondazione “A. de Mari†Carisa.