Savona. I portuali savonesi si schierano in difesa delle banchine commerciali, rivendicandone il ruolo centrale per l’economia cittadina e difendendo il traffico merci dall’espansione prevista dall’architetto catalano Ricardo Bofill. “Il porto storico di Savona – spiegano alla Compagnia unica Rebagliati – si presenta come una realtà ben definita con precise specializzazioni merceologiche come prodotti forestali, siderurgici, auto, cereali, carbone e rinfuse che hanno trovato collocazione insieme al terminal passeggeri e al porto turistico. Questo insieme di attività non può essere trasferito con semplicità a Vado dove è previsto un terminal container. Per questo riteniamo che, indipendentemente dai giudizi affrettati di un architetto di fama mondiale, il porto di Savona rappresenti una realtà economica importante, una fonte di lavoro e anche un patrimonio storico e urbanistico”. Secondo i portuali “la scommessa di Savona può essere anche più ambiziosa, facendo convivere più funzioni e garantendo al tempo stesso ambiente, occupazione e tessuto urbano. Qualcuno pensa che il solo vedere impianti produttivi e lavoratori all’opera rappresenti un disturbo per turisti e savonesi”. “Noi pensiamo al contrario che far convivere realtà differenti in modo equilibrato diventi un valore aggiunto del nostro porto. Non siamo i soli a pensarlo – concludono i portuali – visto che la Port Authority investe denaro pubblico nel porto commerciale di Savona, con le nuove tettoie per i prodotti forestali e il nuovo impianto di sbarco delle rinfuse negli Alti Fondali”.