Savona. Questa mattina presso la Sala Rossa dell’ente Scuola edile di Savona si è tenuto il convegno sul Rapporto Annuale dell’Osservatorio del Mercato del lavoro. In tale occasione è stata presentata la nuova iniziativa del Settore Politiche Attive del Lavoro della Provincia, ossia la pubblicazione di un rapporto mensile sull’OML provinciale. Il rapporto sarà emesso mensilmente dall’OML per fornire una puntuale e aggiornata situazione sui dati relativi al mercato del lavoro nella nostra provincia. Dice a tale proposito la Dottoressa Rizzieri, responsabile dell’OML: “Il rapporto mensile non conterrà esclusivamente dati numerici, come spesso accade in pubblicazioni analoghe, ma, grazie alla possibilità di una visione complessiva che l’Ente provinciale ha, fornirà anche una comparazione ed una interpretazione di tali dati al fine di far comprende al meglio a cittadini e organizzazioni in quale direzione si sta muovendo il mercato del lavoro. Crediamo che questo possa essere un servizio utile soprattutto a chi, in cerca di lavoro, vuole sapere dove indirizzare i propri sforzi”.
Ecco i dati della nota informativa sul mercato del lavoro della provincia di Savona per il mese di Agosto 2006.
Diminuisce, rispetto a luglio 2006, il numero degli iscritti presso i tre centri per l’Impiego che passano, infatti, da 11.472 unità a luglio a 10.976 soggetti con una decurtazione del –4,32%. Il minor numero di iscritti è senza dubbio da imputare al maggior numero di avviamenti connessi alla stagionalità turistica dell’area, inserimenti lavorativi che ammontano nel periodo gennaio-agosto a 32645 unità , con un incremento nell’ultimo mese del 9,66% rispetto al periodo gennaio-luglio.
L’universo di chi si rivolge ai centri per l’impiego in cerca di occupazione risulta variamente composito ed i trentenni disponibili a lavorare rappresentano ben il 32,31% del totale. Inoltre su 100 disponibili 23 hanno un’età compresa fra i 20 ed i 30 anni e 22 rientrano nella classe di età dei quarantenni, con una variazione di un punto percentuale in diminuzione per i ventenni rispetto a quanto rilevato nel mese di giugno. I giovanissimi in cerca di occupazione diminuiscono sempre più: in termini assoluti passano da 430 a 309 unità .
Le caratteristiche strutturali di chi è alla ricerca di un’occupazione rimangono sostanzialmente invariate nel corso del tempo: così, in termini di genere, le donne sono le più numerose, i soggetti in cerca di nuova occupazione rappresentano quasi il 71% della totalità dell’offerta; le classi di età prevalenti sono quelle dei trentenni e dei ventenni, con un progressivo aumento degli ultraquarantenni; i livelli di istruzione sono medio bassi, principalmente soggetti con diploma dell’obbligo e scuola media superiore anche se aumenta progressivamente il numero dei laureati in cerca di occupazione; infine, le qualifiche professionali maggiormente disponibili sono quelle del personale non qualificato e delle vendite di beni e servizi per le famiglie, anche se è possibile riscontrare una vasta gamma di professionalità disponibili, però, in “piccoli†numeri sul mercato.
Nel periodo gennaio-agosto i movimenti di ingresso e mantenimento nel mercato del lavoro sono stati pari a 32.645 unità , con un aumento, in valore assoluto, di 17.171 unità rispetto al periodo gennaio-aprile dello stesso anno.
I nuovi ingressi nel mercato del lavoro sono stati pari a 25.315 unità ed hanno riguardato per il 48,72% la componente femminile dell’offerta di lavoro, percentuale che risulta in lieve crescita rispetto a quanto rilevato ad aprile (47,82% delle nuove assunzioni hanno coinvoltola componente femminile).
In termini di tipologia contrattuale le nuove assunzioni sono state effettuate solo per il 24,53% con contratti a tempo indeterminato, percentuale in diminuzione rispetto all’analoga incidenza rilevata nel periodo gennaio-aprile (29,8%), ben il 55,5% hanno riguardato contratti a tempo determinato , percentuale in aumento (50,6%) rispetto al periodo precedente ed il 9,57% sono stati i nuovi ingressi in somministrazione, in diminuzione rispetto al periodo precedente (+16,58%), l’8,96% sono stati i contratti di apprendistato con un aumento rispetto al periodo gennaio aprile (7,21%), mentre l’incidenza dei contratti intermittenti sul totale dei nuovi ingressi si attesta al 0,7%, in aumento dell’analoga percentuale calcolata da gennaio aprile pari allo 0,03% del totale.
Il terziario esprime una domanda di nuove assunzioni superiore al 55,4% della totalità delle assunzioni. I comparti del terziario che assumono di più sono quelli dell’alberghiero (il 47,42% delle assunzioni del settore), il commercio (il 18,18%% del terziario), i servizi socio assistenziali (cooperative) (il 6,13%), il lavoro domestico (4,18%). I fabbisogni espressi dall’industria sono stati pari al 12,3% : i comparti a maggiore domanda sono quelli della metalmeccanica nel complesso (industrie, imprese artigiane e piccole e medie imprese) che assommano il 67,42% del settore, seguito da quello dell’industria alimentare (8,4%). Il 7,2% della domanda di lavoro è stata espressa dall’edilizia attraverso i comparti di cui il 55,07% dalle imprese edili artigiane. Il 5,5% della domanda di lavoro ha riguardato il comparto agricolo.
Le nuove assunzioni hanno coinvolto per il 38,12% personale non qualificato (operatore generico di produzione, bracciante agricolo, inserviente negli esercizi alberghieri ed extralberghieri, bagnino in stabilimenti balneari, manovale edile), per il 36,04% le professioni relative alla vendita ed ai servizi per le famiglie (barista, cameriere, commesso, cuoco), percentuali decisamente più contenute hanno riguardato gli artigiani ed operai specializzati (7,64%, muratore, carpentiere, elettricista), le professioni intermedie (6,47%), le professioni esecutive relative all’amministrazione ed alla gestione (6,4%).
Il 10,26% dei nuovi ingressi nel mercato ha riguardato forme contrattuali in agevolazione di cui l’8,6% i contratti di apprendistato ed il 1,05% assunzioni di contratti a tempo determinato di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità .
Le proroghe dei contratti di lavoro hanno riguardato il 11,15% della totalità dei movimenti, di cui il 65,31% ha riguardato contratti a tempo determinato. Le proroghe di contratti di lavoro avviati si sono verificati in tutti i settori economici, con una maggiore incidenza nel terziario (il 41,08%).
Le trasformazioni di rapporti di lavoro precedentemente avviati sono stati pari a 11,3% del totale.
I soggetti interessati da ingressi in varia forma nel mercato del lavoro sono stati pari a 23.129 unità , di cui il 75% è stato inserito una volta sola ed il 18% ha avuto due ingressi nel mercato del lavoro.
Diminuisce del –2,85% il numero degli iscritti nelle liste di mobilità che si attesta a 921 unità , di cui 331 sono gli iscritti in base alla legge 223/91, ovvero quella che consente al lavoratore l’indennità di disoccupazione. L’universo di chi è disponibile ad una ricollocazione nel mercato del lavoro, ovvero l’insieme dei soggetti che non è stato già assunto a tempo determinato, oppure non risulta avviato al lavoro a part time, è pari a 580 soggetti la cui assunzione consentirebbe sgravi contributivi alla azienda.
Aumenta il numero dei soggetti diversamente abili disponibili al lavoro: da 1.089 unità a luglio a 1153 unità a agosto. L’aumento appare imputabile al verificarsi a modifiche nello stato di disponibilità imputabili alle condizioni del soggetto.