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Articolo n° 5588 del 07 Dicembre 2006 delle ore 16:45

Asl 2, tumore al colon: in 78.000 per lo screening oncologico

Savona. La Asl 2 savonese si sta preparando al piano di screening oncologici previsti dalla Regione Liguria per la cura e la prevenzione delle forme tumorali del colon. La regione Liguria inizierà uno screening del cancro del colon retto nel 2007. Tutte le persone far i 50- 69 anni saranno invitate a fare un esame per la ricerca del sangue occulto sulle feci. Coloro che avranno il sangue occulto positivo saranno invitati a fare una colonscopia. Nella provincia di Savona le persone interessate saranno 78.000. Saranno invitate metà nel 2007 e metà nel 2008. II cancro del colon-retto è il secondo tumore maligno per frequenza e causa di morte nei paesi occidentali, rappresenta attualmente all’incirca il 15% di tutti i tumori. 36.000 nuovi casi e circa 20.000 decessi ogni anno in Italia, 220.000 nuovi casi e110.000 decessi ogni anno nell’Unione Europea, questi i dati epidemiologici. Una persona ogni 25 è destinata a sviluppare un cancro al colon retto entro i 75 anni. Lo screening del cancro del Colon Retto è fra tutti gli screening oncologici uno dei più indicati. E’infatti stato dimostrato che lo screening riduce sia l’incidenza del cancro del colon retto che la mortalità dovuta a questa malattia. Il cancro del colon è al secondo posto come causa di morte da tumore nelle donne, dopo il cancro della mammella e negli uomini dopo quello del polmone. Le fasce di età più colpite sono quelle della popolazione generale oltre i 50 anni ma, nelle famiglie nelle quali ci sono stati casi di cancro del colon o del retto o polipi del colon, il rischio è maggiore e lo screening deve cominciare molto prima a seconda dell’età nella quale il tumore ha colpito il congiunto. Si prevedono 1000 colonscopie quali esami di secondo livello che si renderanno necessarie a seguito della positività del sangue occulto nelle feci. Aderendo a questo screening che verrà ripetuto negli anni futuri la mortalità per cancro del colon retto diminuirà drasticamente, così come diminuiranno le persone che dovranno essere operate per questo tumore in quanto la maggior parte di coloro che stanno formando il tumore verranno identificati quando nel loro intestino c’è solo un polipo (precursore del cancro) che sarà asportato per via endoscopica senza necessità di un intervento chirurgico. La moderna chirurgia del colon, per essere veramente efficace, necessita di un indispensabile approccio multi disciplinare pre -operatorio, intra – operatorio e postoperatorio. E’ anche indispensabile un efficace sostegno psicologico del paziente, che deve essere informato serenamente e in modo esauriente sulla sua patologia e sul tipo di intervento che sarà necessario effettuare. Quando si scopre un tumore del colon il chirurgo deve scegliere, sulla base della esatta definizione della neoplasia (definizione che si avvale dell’endoscopia e dei moderni e precisissimi apparecchi TAC e di Risonanza), la migliore strategia terapeutica, che, per i tumori del retto, deve essere concordata con l’oncologo e il radio – terapista. Ma anche nella fase intra – operatoria, per la scelta dell’intervento più “efficace”, alcune volte si rende necessaria la collaborazione con altri specialisti come l’Ecografista o l’Endoscopista, che permettono di completare lo studio pre – operatorio. La moderna chirurgia del colon è una chirurgia di opzioni, che all’Ospedale San Paolo di Savona sono almeno 4: – la prima opzione, quando si è tempestivi nella diagnosi di neoplasie dell’ultimo tratto del colon-retto, è la chirurgia attraverso il canale anale, che permette di asportare piccoli tumori, salvaguardando la funzionalità degli sfinteri; – la seconda e da sempre più diffusa opzione è la chirurgia tradizionale, che viene praticata al giorno d’oggi con il prezioso e determinante aiuto della tecnologia, come i moderni sistemi di coagulazione e di taglio e le moderne suturatici meccaniche, che hanno notevolmente diminuito il pericolo di deiscenza delle suture; – l’opzione più attuale e in grande sviluppo è la chirurgia mini-invasiva che, uscita definitivamente dalla fase pionieristica, permette ormai di intervenire con successo nella patologia benigna e nella patologia oncologica del colon. Sono ormai numerosissimi i pazienti operati in tutto il mondo con tale tecnica, che permette di eseguire interventi chirurgici del tutto uguali ai tradizionali interventi ad addome aperto, semplicemente con 3, 4 o 5 piccolissime incisioni (di 5 o 10 mm. soltanto). La tecnica laparoscopica presenta numerosi vantaggi (immunologici, estetici, funzionali), fondamentalmente riassunti nel maggior rispetto per l’integrità psico-fisica del paziente; nella patologia neoplastica la tecnica laparoscopica spesso permette di fare interventi ancora più radicali, rispetto alla “vecchia” chirurgia tradizionale; – la quarta opzione chirurgica all’Ospedale San Paolo è, da un anno e mezzo, anche il Robot, donatoci dalla Fondazione De Mari – Carisa. Con tecnica totalmente simile alla chirurgia laparoscopica, permette di eseguire interventi ancora più sicuri, efficaci e precisi. Il robot, da considerare una determinante evoluzione della chirurgia mini-invasiva, consente al chirurgo di operare stando comodamente seduto, di vedere in tre dimensioni, di essere precisissimo nelle suture degli organi interni. Continuamente sottoposto a miglioramenti tecnici, come la “miniaturizzazione”, il robot permetterà ancora di far diventare mini – invasivo un numero sempre maggiore di interventi chirurgici, con tutti i relativi vantaggi per il paziente. A Savona, in questo ultimo anno, sono stati eseguiti ben 152 interventi totali sul colon, con risultati ottimi in termini basse complicanze e assenza di mortalità; quasi la metà di questi interventi sono stati eseguiti con tecnica mini – invasiva. Il costo previsto a carico dell’ASL sarà di circa un milione di euro all’anno che potrebbe anche raddoppiare se si avesse una ottimale risposta dei cittadini all’invito a sottoporsi al test.


» Federico De Rossi

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