Cairo Montenotte. “Un buon accordo, raggiunto in pochi giorni grazie alla disponibilità di tutti, dei lavoratori, del sindacato, dell’azienda e delle istituzioni. Un accordo che prevede un ricorso condiviso alla cassa integrazione, coperta anche dopo luglio, e che per la prima volta lascia intravvedere un percorso di rilancio industriale importante per la Ferrania”. Sone le prime parole del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando all’intesa raggiunta oggi nella sede di piazza De Ferrari sul futuro dell’azienda della Valbormida. In una improvvisata conferenza stampa, Burlando ha poi riassunto il senso della svolta alla vertenza. “L’ipotesi di produzioni fortemente innovative legate ai superconduttori, al successo di attività di ricerca, accanto a una serie di singole iniziative industriali di per sé importanti ma che forse non riuscivano, anche sommate insieme, a sostituire un grande polo produttivo come è stato e com’é quello di Ferrania – ha spiegato Burlando – è un significativo punto di partenza. Se il percorso che ci siamo dati avrà , come speriamo, successo, può trasformarsi, insieme con il recupero delle aree Acna, che adesso possono essere re-industrializzate, l’innesco di un processo positivo per l’intera Val Bormida. Un processo industriale hi tech che si affiancherà alla produzione tradizionale di Ferrania e anche alle altre nuove attività già immaginate come le biomasse. Quello che in queste settimane è emerso dagli incontri – ha aggiunto il presidente della Regione Liguria – è che si può costruire un’ intreccio tra l’attività di uno dei soci, Vittorio Malacalza, che produce superconduttori, e il resto dell’attività di Ferrania. E siccome questi superconduttori possono avere applicazioni importanti anche in campo medicale, a produzioni legate al settore chimico di cui Ferrania è un importante leader, mettendo insieme queste attività ci siamo impegnati tutti a fornire un adeguato sostegno al progetto. Una operazione che, in primo luogo, è anche un tentativo di far rimanere il Paese all’interno di alcuni grandi progetti internazionali che attualmente l’Italia segue attraverso Enea. Per questo chiederemo al governo di sostenere questi progetti che potranno avere ricadute produttive per Ferrania. Si tratta di attività – ha concluso Burlando – che hanno bisogno di superconduttori, di un forte settore chimico e in taluni casi anche di grandissimi spazi, tutte caratteristiche che l’azienda di Cairo possiede”. La riunione che ha portato all’intesa era cominciata questa mattina alle 9 ed ha visto anche la partecipazione a margine del ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, oggi in visita a Genova. L’accordo consentirà il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per un massimo di 240 dipendenti, oltre ai 150 attualmente già in cassa integrazione straordinaria.