E’ record assoluto per l’olio extravergine di oliva italiano sui mercati mondiali, con incremento dell’ export del 20% nel 2006 per un valore che a fine anno arriverà vicino a 1,1 miliardi di euro, superando così per la prima volta il ‘muro’ del miliardo. E’ quanto rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori all’indomani della diffusione dei dati Istat e da una indagine a campione sull’andamento dell’export dell’olio d’oliva. “Ciò è stato possibile -sostiene la Cia- perché accanto agli ottimi risultati dei più noti marchi oleari dell’industria nazionale, l’ attività esportativa di numerosissime aziende agricole ha conosciuto un vero boom, inviando il proprio prodotto extravergine e spesso con origine geografica fin oltre Oceano, Stati Uniti e Canada in testa, ma anche in Cina e Giappone”. Per l’organizzazione è dunque “il segno che la cultura della salubrità e della storia del prodotto si fa sempre più strada in un consumo mondiale attento e consapevole”. Le migliori performance sono state conseguite dalla Calabria che, nei primi nove mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ha quasi quadruplicato il valore delle proprie esportazioni; dall’Emilia Romagna che ha segnato un più 61,7 per cento, dal Friuli Venezia Giulia con un più 50,3 per cento, dalla Toscana con un più 41,7 , incremento di oltre il 20 percento per la Liguria che nel periodo Gen-Set 2006 ha esportato olio per un controvalore di oltre 55 mln di euro, nello stesso periodo dell’anno scorso le esportazioni si erano fermate a poco più di 44,4 mln di euro. Quanto a valori assoluti Toscana, Lombardia e Umbria, grazie alla localizzazione sul loro territorio dei maggiori marchi storici dell’industria e del commercio oleari italiani, da sole coprono oltre il 60 per cento dell’intero export oleicolo nazionale.