Savona. Quando si presentò come candidato sindaco di Savona per lo schieramento di centro-sinistra la Società operaia cattolica dedicata a Nostra Signora della Misericordia gli presentò un decalogo di cose da fare, frutto di un’articolata consultazione tra tutti gli aderenti all’associazione. Ora che Federico Berruti è sindaco da sette mesi l’associazione cittadina torna alla carica intenzionata a valutare le cose fatte o quantomeno messe in cantiere e quelle ancora da progettare. I soci della benemerita Associazione operaia innanzitutto intendono inserirsi nel serrato dibattito sorto intorno al progetto del porto turistico della Margonara, progetto che prevede al suo interno la famosa torre progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas. La discussione attorno all’opportunità di erigere tra Savona ed Albissola, ai piedi della collina di Valloria, l’innovativo grattacielo, ha ormai da tempo travalicato i confini cittadini e regionali per assurgere al rango di argomento culturale di importanza nazionale. Al di là di quello che potrà essere il risultato di una così sofferta discussione, ci si consola con il fatto positivo che il nome di Savona capeggia nei titoli dei maggiori quotidiani e settimanali nazionali. Il fatto che tutta la città si sia inserita in un dibattito di indubbia importanza culturale e ambientale è un segnale di vivacità tanto più commendevole se rapportato alla circostanza che si è sviluppato in un centro urbano di poco più di sessantamila abitanti. Questo devono aver ritenuto gli organi direttivi della Società operaia che ora intendono consultare sull’argomento i propri soci e per l’occasione hanno loro distribuito un questionario che debitamente compilato dovrà essere restituito in sede, in Via Famagosta, il prossimo 15 Gennaio. “In questi ultimi tempi – affermano gli organi direttivi della Società operaia – l’amministrazione comunale affronta il progetto del porto turistico della Margonara e della relativa torre, disegnata da Fuksas. Come riportato dalla stampa, i pareri sono diversi ed il dibattito politico è aperto. Intendiamo domandare ai soci cosa ne pensano su questo importante argomento e li invitiamo perciò a manifestare la propria opinione. Da parte nostra ci impegniamo a riportare a conoscenza dell’amministrazione comunale entro la fine del mese di Gennaio il risultato di questo importante sondaggioâ€. Se il risultato dello scorso maggio, quando 85 soci consegnarono ai candidati sindaco i loro questionari sulle problematiche della città , dovesse ripetersi, si potrebbe comunque già parlare di un successo nella direzione di una scelta partecipata e condivisa dalla città intera. Quello scatenatosi oggi a Savona, intorno alla torre di Fuksas è un dibattito che dimostra la volontà di discutere e partecipare della città , specialmente se consideriamo che a Milano, attorno al progetto di costruzione di tre grattacieli analoghi nell’area dell’ex Fiera campionaria, nessun dibattito serio è stato aperto.
l’alternativa è creare un polo artigianale all’ex metalmetron. Ecco che i posti di lavoro della margonara rispuntano come funghi.
Perchè sacrificare il litorale all’occupazione e soprattutto alla speculazione? perchè sacrificare 70mila mq di aree dismesse al commercio? ma 60mila abitanti sono un bacino utile secondo te ad avere un altro ipermercato a 500 metri dal centro?
rispondi a queste domande……
Rispondo e chiudo…..se no non la finiamo più!
Intanto le aree Metalmetron sono un’altra cosa che non hanno alcuna relazione con il porto della Margonara………area artigianale? OK perfetto! per fare cosa per esempio?
speriamo che il nostro imprenditore Marco abbia qualche buona idea visto che sono 20 anni che nessuno l’ha avuta malgrado il “grande impegno” dei sindacati.
Quando gl’interessi sono più grandi di noi, possiamo discutere all’infinito e non concludere mai niente. Io vi posso portare l’esempio di Ferrania. Da un decennio circa la ricerca è stata prima depistata e poi chiusa totalmente. C’era il progetto della pellicola fotovoltaica, ma ci hanno messo sopra un macigno subito ancor prima di valutarlo seriamente. Saremmo stati un esempio a livello mondiale. Invece, 200 in cassa integrazione, in attesa di una certrale a biomassa da 10 MW, smantellando quella a gas già esistente…….
L’italia dei giorni nostri è fatta così. E noi “saremo la prima generazione dal dopo guerra a stare peggio dei nostri genitori” (rai 2)
Quando ero Consigliere Comunale ho esaminato il progetto (anche nel dettaglio) e dopo sofferte valutazioni ho votato a favore.
Come per tante decisioni urbanistiche ci sono argomenti a favore e argomenti contro.
Personalmente, da normale cittadino, prima di diventare Consigliere Comunale, ero contrario al porticciolo della Margonara in quanto ritenevo che i porti del turismo nautico dovessero essere prioritariamente collocati nei porti mercantili ormai progressivamente abbandonati dal traffico commerciale. Per la Margonara, inoltre c’era anche un fatto personale in quanto uno dei miei svaghi è correre lungo l’Aurelia e l’uscire dalla galleria di Valloria e vedere il mare era, ed è, uno dei piaceri della corsa.
Da Consigliere Comunale, però, mi sono sentito anche la responsabilità relativa alla occupazione della città : l’amministrazione di Ruggeri, a Savona, in realtà , ha fatto la guerra all’occupazione, con la chiusura forzata dell’Italsider (che invece aveva un sicuro futuro industriale essendo l’unica metalmeccanica di precisione a filo di banchina del Mediterraneo), con la destinazione a centro commerciale dell’ultima area industriale di Savona (Mertalmetron) e con la sospensione del completamento del macello comunale. Ricordo che la Metalmetrono non è stata mai utilizzata con la sua destinazione artigianale non perché mancassero le richieste di utilizzo artigianale (IPS, con l’attuale sindaco di Savona, aveva già preparato l’assegno per l’acquisto quando Ruggeri mandò tuttoa a monte con l’annuncio di metterci il carcere) ma perché con l’utilizzo commerciale il valore poteva essere moltiplicato.
In questa situazione un porticciolo da 700 barche avrebbe una dimensione sufficiente per creare le condizioni per un aumento dei posti di lavoro. Una città popolosa sul mare, con una già significativa industria cantieristica da diporto, ha un reale possibile e promettente futuro in tutte le attività connesse con il diportismo nautico, ma ha bisogno di avere un significativo porto. Va anche osservato che, con lo sviluppo del settore portuale delle crociere, il porto commerciale è condizionato e la convivenza tra diporto e crociere vincola il diporto solo all’area strettamente costiera.
Ho studiato i documenti del progetto e mi sono convinto che il porto a sé stante non avrebbe avuto entrate sufficienti per compensare gli investimenti (soprattutto della diga frangiflutti) per cui, come per piste da sci e campi da golf, un certo quantitativo di volumi edilizi residenziali è necessario per consentire l’investimento ed avviare un’iniziativa.
Il progetto discusso in Consiglio Comunale non prevedeva ancora il grattacielo di Fuksas ed il volume edilizio era suddiviso in più edifici: a me sembra molto meglio il grattacielo. Bello in sé, disturberebbe la vista come la ciminiera sopravvissuta dell’Italsider, cioè pochissimo e consentirebbe un recupero reale delle linea di costa, per una fruizione collettiva.
Il termine speculazione si addice a quelle altre iniziative, numerose a Savona, in cui il terreno è stato comprato con un vincolo (e quindi pagato poco) e poi il vincolo è stato tolto dall’amministrazione compiacente, con un vantaggio ingiustificato per i proprietari (o per gli intermediari): non è questo il caso.
Dal punto di vista nautico osservo che il disegno iniziale del porto era veramente sbagliato in quanto interferiva con il bacino di evoluzione delle navi in entrata: oggi esso è accettabile, sia dal punto di vista delle navi che da quello dell’equilibrio della costa (che dipende invece dal frangiflutti del porto di Savona).
Aggiungo che la scelta del Comune di realizzare il riempimento della darsena delle funivie è incoerente con la scelta di fare il porticciolo della Margonara: se si punta, giustamente, sul turismo nautico, ad esso devono essere dedicati tutti gli spazi adatti: se tra Margonara e ex porto commerciale si riuscisse ad offrire 1500 posti barca, Savona potrebbe diventare una vera capitale del settore con grandi vantaggi per l’economia complessiva cittadina.
sottolineo ancora che il problema reale della città di Savona è quello di dare posti di lavoro ai ragazzi senza costringerli all’emigrazione ed i posti di lavoro sono quelli reali che offre il territorio e non i sogni di terziari avanzati che si collocano ben più favorevolmente vicino a università , metropoli ed aeroporti.
saluti
roberto cuneo
Il vero problema non è tanto della torre o no, il vero problema e quello del porto o no……..a Milano costruiscono grattacieli senza alcun dibattito?…….Verrà il giorno che vi sarà un dibattito su chi deve pagare le pensioni dei savonesi!
Senza economia non si possono pagare i servizi e le pensioni e Savona non ha affatto economia e nessuno offre alternative ai posti di lavoro che offrirebbe il porto.
Chiedo ai contrari di dare delle alternative di occupazione! e attendo con fiducia che mi sia data una risposta!……..sin’ora non l’ho avuta.
Silvio Rossi