Savona. Sul tema sempre più drammatico degli incendi boschivi che colpiscono il territorio savonese (nella la foto il fumo che raggiungere perfino la Corsica a più di 180 km di distanza) interviene Marco Bertolotto. Il presidente della Provincia lancia l’ipotesi di realizzare per il territorio savonese un modello sperimentale nazionale in collaborazione con la Protezione civile per la gestione del bosco e del rischio d‘incendi: “Si presenta ciclicamente il problema degli incendi boschivi, e si ripresenta con tutta la sua drammaticità umana ed ambientale. La provincia di Savona ha il 75% dell’intera superficie coperta da boschi. Faggete, boschi di querce, castagni e altre specie altamente infiammabili caratterizzano i nostri boschi, ampi, talvolta impenetrabili, che si sospingono fino al mare o arrivano a lambire i borghi abitati”. “Abbiamo dentro il nostro Dna la cultura del bosco – prosegue Bertolotto – e la nostra provincia ha il maggior numero di volontari antincendio boschivo della regione, circa 800 persone preparate, organizzate in unità comunali ed attrezzate per affrontare in qualsiasi momento il dramma dell’incendio boschivo”. Ad ogni emergenza, infatti, si mette in moto la complessa macchina formata da Corpo Forestale dello Stato, vigili del fuoco, carabinieri, volontari della Protezione civile, polizia provinciale, Prefettura, assessorato provinciale della Protezione civile, sindaci, cittadini impegnati spontaneamente nella difesa del proprio territorio. Il presidente della Provincia ha ricordato le parole del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: “Nei prossimi anni la nostra preoccupazione principale dovrà essere quella di un serio e continuativo allenamento, sia a livello nazionale che regionale e locale, perché tutto il sistema in ogni sua parte raggiunga soglie accettabili di credibilità , di trasparenza, di comunicazione, di coordinamento effettivo e non solo teorico, di operatività .” Secondo Bertolotto si sente la necessità di un più ampio e preciso coordinamento. “Abbiamo la necessità di nuove figure professionali preparate e capaci – spiega – Voglio fare un esempio accaduto recentemente. Il fumo ed il fuoco hanno reso necessaria la chiusura dell’autostrada a Vado Ligure. La Autofiori SpA ha costretto l’uscita degli automezzi a Pietra Ligure e Borghetto. Il risultato immediato è stata la paralisi dell’intera via Aurelia. Il problema andava localizzato il più possibile, invece, si è generalizzato il disagio rendendo anche impossibile la viabilità proprio in un momento in cui la logistica diventa essenziale. Sono certo che un coordinamento più attento avrebbe offerto soluzioni migliori”. Bertolotto nelle prossime settimane chiederà a tutte le forze impegnate nella gestione degli incendi, di aprire un tavolo di confronto e di dibattito, allargato alla facoltà di Ingegneria Ambientale e Ingegneria Gestionale di Savona. Conclude il presidente della Provincia: “Da tempo discutiamo con Guido Bertolaso della necessità di creare un modello nella nostra provincia. La nostra provincia, la provincia più boscosa d’Italia, ha l’obbligo di studiare e proporre modelli di gestione del bosco e di gestione del rischio incendi”.