Tutte le notizie di: | archivio
Articolo n° 6245 del 03 Gennaio 2007 delle ore 09:39

Finale Ligure: aperte nuove sale al Museo Archeologico

Finale Ligure. Presso il Museo Archeologico del Finale sono visitabili le nuove sale espositive dedicate al Neolitico. L’allestimento è stato reso possibile grazie al sostegno finanziario della Fondazione De Mari, nell’ambito di un più ampio progetto di ammodernamento e riqualificazione del percorso espositivo. Il progetto delle nuove sale nasce dalla collaborazione tra Comune, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, Istituto Internazionale di Studi Liguri – sezione Finalese e Museo.
Il Neolitico (5800 – 3600 a.C.) è un periodo fondamentale per la lunga storia umana. Fu in questo momento della preistoria che tra uomo e ambiente si stabilirono nuove relazioni. L’uomo cominciò a “controllare” le risorse naturali, inserendosi nei cicli di riproduzione delle specie vegetali e animali per adattarle alle proprie necessità alimentari: nacquero così l’agricoltura e l’allevamento. Un incremento della popolazione portò a forme di organizzazione sociale sempre più complesse e la tecnologia vide nuove produzioni: la ceramica, la tessitura e gli strumenti in pietra levigata. Il cambiamento di vita fu radicale. In meno di duemila anni l’esistenza dell’uomo mutò più profondamente che durante i due milioni che precedettero questa svolta: è la “rivoluzione” neolitica. Tuttavia l’aumento della popolazione e i cambiamenti nella dieta e nei modi di vita comportarono non solo benefici: compaiono da questo periodo nuove malattie e conflitti.
Il Neolitico si sviluppò in Liguria dal 5800 a.C. circa e le prime evidenze di questa “rivoluzione”, dovuta a nuove popolazioni, forse giunte dal mare dall’Italia centro-meridionale, compaiono proprio nel finalese. La maggior parte delle testimonianze di questo periodo si sono conservate in caverne, alcune note a livello internazionale per il loro valore scientifico, quali la Caverna delle Arene Candide e la Grotta Pollera.
Grazie alla Soprintendenza il Museo ha ricevuto centinaia di reperti archeologici di grande valore storico, ritrovati in alcuni siti del finalese. Materiali che dopo lo studio e il restauro, che ne ha permesso il completo recupero anche estetico, tornano a Finale Ligure per essere esposti per la prima volta al pubblico. Tra gli oggetti di maggiore interesse sono senz’altro da segnalare una serie di statuine in terracotta (nella foto), risalenti al Neolitico medio (5000 – 4200 a.C.), legate a culti e riti sviluppatisi nel Mediterraneo e connessi all’idea della crescita e della rinascita della vita vegetale attraverso la “terra madre”.
Queste statuine femminili, ritrovate nelle caverne delle Arene Candide e Pollera, erano rivolte a propiziare la fertilità del terreno e la fecondità delle greggi. L’eccezionalità di queste manifestazioni artistiche, in Liguria finora note solo nel finalese, mette in particolare evidenza l’importanza di questo territorio e delle sue culture nel panorama del Neolitico europeo. Altrettanto importanti i numerosi reperti provenienti dal riparo di Pian del Ciliegio. Qui numerosi depositi di cenere molto spessi, caratterizzati da piccoli frammenti di ceramica, che probabilmente si staccarono dalla superficie dei vasi durante la cottura, sono stati interpretati dagli archeologi come residui di forni per la produzione di ceramica, confermata dal ritrovamento di piccoli grumi di argilla preparati per plasmare i vasi. Ma l’elemento di maggiore fascino è sicuramente un cilindro di terracotta con una serie di incisioni che formano caselle quadrate. In otto di esse vi è un punto impresso prima della cottura. Si tratta di un oggetto enigmatico, finora unico nel Neolitico italiano. Per trovare elementi simili occorre rivolgersi al Medio Oriente, dove sono noti oggetti di terracotta della stessa epoca, costituiti da palline o manufatti cilindrici o conici, lisci o segnati da incisioni. Essi sono considerati strumenti per contare (tokens) e potrebbero rappresentare il primo passo verso la scrittura.
Con le nuove sale dedicate al Neolitico e le centinaia di reperti ora esposti, tra cui oggetti d’uso quotidiano e alcune sepolture risalenti a oltre 7000 anni fa, il Museo si arricchisce notevolmente di reperti che permettono un affascinante viaggio alle origini della nostra società. Inoltre, il Museo Archeologico del Finale grazie alle nuove acquisizioni, si pone ora come punto di riferimento per la preistoria ligure, sia nel panorama nazionale sia europeo.
Molti degli oggetti esposti sono infatti al centro dell’attenzione da parte di studiosi italiani e stranieri di fama mondiale: la città di Finale Ligure da oggi ha quindi la possibilità di mostrare a tutti un patrimonio archeologico d’interesse internazionale.


» Redazione

I commenti sono disabilitati.

CERCAarticoli